Referendum: voci di donne "fuori dal coro"

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Tra le molteplici posizioni sul prossimo Referendum per l'abrogazione di alcune parti della Legge 40 sulla "proceazione assistita" ne presentiamo due che si distiguono per la differenza che esprimono rispetto alle posizioni, in gran parte predefinite, dei rispettivi schieramenti di appartenenza ideologica, politica e religiosa.

La prima, di Alessandra Di Pietro e Paola Tavella, dal titolo "Perché non andremo a votare, da femministe libertarie e di sinistra" è una "lettera aperta" alle amiche e agli amici. "Care amiche, cari amici, siamo femministe, libertarie e di sinistra e al referendum del 12 giugno sulla legge 40 non andremo a votare. Non ci riconosciamo nello schieramento del Si né in quello del No e neppure nell'appello dei vescovi per l'astensione. Vi spieghiamo le nostre ragioni, se avete voglia di leggerle, e vi passiamo alcuni links".

Nella seconda, Anna Dongarrà, siciliana, cattolica, militante de La Margherita e vicepresidente regionale della FIDAPA (Federazione Italiana Donne Affari Professioni Arti), spiega Perché sono contro l'astensione e andrò a votare. "Non mi pare di scoprire l'acqua calda: il voto è un diritto e un dovere per tutti i cittadini e le cittadine, è l'elemento fondante della democrazia e della cittadinanza consapevole, è un valore della nostra Repubblica. Incitare ad astenersi, significa nei fatti spingere i cittadini alla non-osservanza di quanto distingue i valori repubblicani, e significa anche cancellare la memoria di tutte le donne e gli uomini che hanno lottato e dato la vita per conquistarli".

Entrambe voci di donne "fuori dal coro".

Per approfondire:
- Testo dei 4 quesiti del referendum
- Il testo della Legge 40
- Libri, articoli e siti

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