Rapporto Oxfam: i ricchi sono immeritatamente sempre più ricchi

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Nel 2024 la ricchezza dei miliardari è cresciuta di 2mila miliardi di dollari in termini reali: calcolatrice alla mano, si tratta di un guadagno di circa 5,7 miliardi di dollari al giorno. 

Ancora. Non è una novità

Nel 2023 i miliardari globali erano, in termini reali, più ricchi di 3.300 miliardi di dollari rispetto al 2020. Cercando di guardare al trend di questa polarizzazione delle ricchezze, dall’inizio della pandemia di Covid-19 i 5 uomini più ricchi al mondo hanno più che raddoppiato le proprie fortune, a un ritmo di 14 milioni di dollari… all’ora! Al contrario, i quasi 5 miliardi di persone molto povere (sugli 8 che popolano il pianeta) non hanno avuto alcun barlume di crescita. Il tasso di riduzione annua della povertà estrema (condizione in cui una persona vive con meno di 2,15 dollari al giorno) è in forte rallentamento, rendendo realmente un miraggio l’Obiettivo ONU di eradicare la povertà entro il 2030.

E ancora una volta questo calcolo è offerto dal Rapporto sulle disuguaglianze elaborato da OXFAM e pubblicato alla vigilia del Word Economic Forum di Davos, in Svizzera, tenutosi tra il 20 e il 24 gennaio 2025. Si tratta della 53° edizione del summit che riunisce annualmente i leader mondiali per discutere sulle principali sfide globali e la cui scena quest’anno è stata parzialmente rubata dalla cerimonia di inauguration della nuova presidenza di Donald Trump dello scorso 20 gennaio. Fa pensare che nella platea di super ricchi presenti alla cerimonia dall’avvio della 47° presidenza a stelle e strisce ci fossero 3 dei primi 4 della classifica dei Paperon de Paperoni del mondo: Jeff Bezos, fondatore di Amazon, con un patrimonio stimato di 239,4 miliardi di dollari; Mark Zuckerberg, fondatore di Meta, con un patrimonio di 211,8 miliardi; ed Elon Musk, ceo di Tesla e uomo più ricco del pianeta, con 433,9 miliardi di dollari. Si calcola che Musk abbia finanziato la campagna elettorale di Trump con circa 250 milioni di dollari. Sulla lista degli invitati comparivano, inoltre, Bernard Arnault, magnate francese di Lvmh, (179,6 miliardi), Mukesh Ambani, l’uomo più ricco dell’India (98,1 miliardi), Miriam Adelson, ricca ereditiera israelo-statunitense (31,9 miliardi), Rupert Murdoch, ex presidente di Fox News (22,2 miliardi), Phil Ruffin, dirigente di casinò a Las Vegas (4,7 miliardi), Tim Cook, ceo di Apple (2,2 miliardi) e Sam Altman, ceo di OpenAI (1,1 miliardi). Lo stesso presidente Trump si potrebbe collocare a ben ragione in questo elenco con un patrimonio stimato intorno a 6,7 miliardi di dollari.

Di fronte a questa realtà, è bene considerare un elemento fondamentale: non esiste ascensore sociale che consente di raggiungere certe vette. Per un terzo di questi miliardari le loro fortune derivano da eredità. Come ha dichiarato Amitabh Behar, direttore esecutivo di Oxfam International, “Ai super-ricchi piace dire che per accumulare enormi patrimoni ci vogliono abilità, determinazione e duro lavoro. Ma la verità è che gran parte della ricchezza estrema non è ascrivibile al merito. Molti dei cosiddetti ‘self-made men’ sono in realtà eredi di grandi fortune, tramandate per generazioni. Il Rapporto, quindi, evidenzia che “la crescita della ricchezza dei miliardari è in parte riconducibile a sistemi di relazioni clientelari e, soprattutto, intrecciata con l’immenso potere di mercato esercitato dalle imprese che controllano o dirigono. Il potere monopolistico garantisce rendite immeritate e contribuisce alla crescita delle disuguaglianze”.

Guardando all’Italia: nel 2024 il 10% più ricco dei nuclei familiari (titolare di quasi tre quinti della ricchezza netta del Paese) possedeva oltre 8 volte la ricchezza della metà più povera delle famiglie, mentre quella del 50% delle più povere è diminuita di quasi 1 punto percentuale: è il quadro di un cosiddetto Paese delle fortune invertite. Il rapporto era pari a 6,3 appena quattordici anni fa; questo vuole dire che la disuguaglianza estrema sta pericolosamente diventando la “normalità” anche per la società italiana. Nel 2024 la ricchezza dei miliardari italiani è aumentata di 61,1 miliardi di euro – al ritmo di 166 milioni di euro al giorno – raggiungendo un valore complessivo di 272,5 miliardi di euro detenuto da solo 71 individui. Da notare che il 63% della ricchezza miliardaria in Italia è frutto di eredità. Proprio questo non torna: i contribuenti italiani più ricchi versano al fisco, in proporzione al proprio reddito, meno imposte dirette, indirette e contributi, rispetto ai cittadini con redditi più bassi. Il sistema fiscale italiano è frammentato in regimi favorevoli per alcune categorie, garantendo migliori condizioni fiscali a chi ha più potere o appartiene a specifici elettorati. La legge sull’autonomia differenziata si pone “in netta antitesi a un’azione di contrasto alle disuguaglianze”.

A livello globale emerge un gap incolmabile tra la ricchezza di pochi, pari al pil di alcune nazioni povere, e la povertà ingiusta di miliardi di persone. Una situazione che impone un urgente cambio di rotta, sin da ieri.

Miriam Rossi

Miriam Rossi (Viterbo, 1981). Dottoressa di ricerca in Storia delle Relazioni e delle Organizzazioni Internazionali, è esperta di diritti umani, ONU e politica internazionale. Dopo 10 anni nel mondo della ricerca e altrettanti nel settore della cooperazione internazionale (e aver imparato a fare formazione, progettazione e comunicazione), attualmente opera all'interno dell'Università degli studi di Trento per il più ampio trasferimento della conoscenza e del sapere scientifico.

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