Qualcuno alzi la voce al palazzo di vetro!

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Che fine ha fatto la diplomazia - quella vera s'intende - che dovrebbe governare le relazioni tra liberi Stati? Esistono ancora degli statisti capaci di ragionare nell'interesse di un bene 'sovranazionale'? L'interrogativo ci pare pertinente se si considera il fallimento di tutte quelle iniziative politiche che avrebbero dovuto scongiurare la terribile mattanza in corso da oltre due settimane in Iraq. Una realtà che, dietro la fredda contabilità delle cifre e dei dati forniti dai 'signori della disinformazione', resta dinanzi agli occhi di ogni coscienza libera in tutta la sua tragica portata. Se la violenza dei bombardamenti, ritmata dalle tremende azioni di terra, sembra intensificarsi in un crescendo impressionante, a dir poco devastante, sempre più alto appare il tributo pagato dagli innocenti, soprattutto donne, vecchi e bambini. Sarà mai possibile che nessuno tra quelli che contano abbia l'ardire di invocare un 'cessate il fuoco'? Viene spontaneo chiedersi come possano certi politici che si professano 'credenti' tacere di fronte a simile efferatezze perpetrate notte e giorno senza misericordia e compassione. Come possiamo assuefarci alla tragica visione di sangue innocente versato per uccidere un satrapo che poteva essere sconfitto in altro modo? Impossibile: alla luce del Vangelo e del magistero della Chiesa, le ragioni della vita e dell'uomo devono cedere il passo di fronte ad ogni altra esigenza o interesse di sorta. È ciò che con trepidazione il Santo Padre, unico paladino della politica internazionale perché servitore di Dio e della 'Res publica', rammenta quotidianamente ad ogni uomo e donna di buona volontà dal pulpito dell' Urbe. Anche a costo di "rinunciare a qualcosa di legittimo" come ha ribadito nel recente messaggio in occasione dell'anniversario della morte di san Francesco di Paola. Una cosa è certa: se la classe dirigente del nostro povero mondo è caduta così in basso è perché con troppa superficialità i liberi elettori hanno disertato le urne (come nel caso degli Usa che hanno regalato per una manciata di voti la Casa Bianca alla lobby delle armi) o addirittura sopravvalutato (soprattutto in Europa) personaggi di destra e di sinistra che, pur dicendosi 'cristiani', non avevano - e lo hanno dimostrato in questa tragica circostanza - nè spessore nè umanità. Quanto vorremmo che voci libere si alzassero dal Palazzo di Vetro per chiedere giustizia, quella vera però, che passa attraverso il rispetto del diritto internazionale e la carta dei diritti dell'uomo. Ecco che allora sarebbe auspicabile che nel gregge dei 'bassotti' della diplomazia qualche spirito illuminato invocasse un tribunale per i crimini perpetrati dal feroce regime di Baghdad, ma anche dai presunti liberatori che, violando la convenzione di Ginevra, bombardano presidi civili e gettano dal cielo le micidiali bombe a grappolo che solo menti perverse avrebbero potuto concepire. Questa guerra, ammettiamolo, è una vergogna per tutti! (di Giulio Albanese)

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