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Primi interventi alla Giornata della Finanza Etica
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La seconda edizione della Giornata nazionale della finanza etica prende il via a Bologna con i saluti di Vasco Errani, presidente della Regione Emilia Romagna. A seguire sono intervenuti Edo Patriarca, portavoce del Forum del Terzo Settore e Antonio Sambo, coordinatore di Civitas (la "fiera" del Terzo Settore).
"Dobbiamo pensare la finanza etica all'interno del cammino più allargato - precisa Patriarca - dove questo movimento ha il dovere e la possibilità di contaminare gli altri mondi". Antonio Sambo aggiunge che adesso gli strumenti ci sono e bisogna cominciare a diffonderli negli appuntamenti pubblici più rilevanti.
A introdurre al tema è Alessandro Messina, presidente dell'Associazione Finanza Etica, che ha esordito dicendo che l'economia "ha perso la testa. Secondo la Banca d'Italia, nel nostro paese il 10% della popolazione più ricca detiene il 47% della ricchezza; negli ultimi due anni il dato è aumentato dell'1%" - dati che definiscono le diseguaglianze esistenti in Italia. "Le banche diventano gestori di patrimoni e non mettono a disposizione i fondi raccolti. Anche i governi stanno smantellando il welfare, basti pensare che a Johannesburg l'accordo più importante è stato siglato tra i governi e le multinazionali".
"In Italia non esiste più un bene pubblico," continua Messina, "siamo l'unico paese OCSE con la depenalizzazione del falso in bilancio. Stiamo assistendo a un attacco alla cooperazione; contro la Tobin tax ci viene proposta la De-tax come gesto di beneficenza come "modello operazione Dash"; il disegno di legge sulle imprese sociali prevede addirittura che ospedali e scuole diventino S.p.a.".
Messina vede all'orizzonte un rischio di anacquamento nel passare "dalla nicchia" a proposta popolare, e un rischio di banalizzazione per i tempi veloci del passaggio. "Siamo in grado di superare l'esperienza? Ecco un nuovo rischio di alienazione capitalista che viene chiamato dallo studioso Tonino Perna "neo soggettivismo emergente". A livello europeo esiste un "forum per la finanza sostenibile" e l'Ass. Finanza Etica sta cercando di prenderne parte.
"Dobbiamo definire gli obiettivi della finanza etica come trasformazione a livello locale prendendo esempio dalla reazione nella crisi Argentina come ricostruzione del tessuto sociale ed economico" ha concluso Messina.
Riassunto in un video, il "Manifesto per la finanza etica" ha riportato le parole delle varie anime di questo settore, tra cui quelle di rappresentanti di Banca Etica, Etimos, le numerose Mag, Altromercato, Mani Tese e Credito del Sud.
Fonte: Unimondo