Portaerei Cavour verso Haiti: un lettore quasi novantenne ci scrive

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Gentile Unimondo,
mi preme ringraziarvi perchè unici, nel concerto mediatico, avete esposto in termini concisi e chiari un episodio non marginale (come l'invio della portaerei Cavour ad Haiti per il soccorso dei terremotati - ndr) nel coacervo di accanite discussioni su processi, tasse,comportamenti non ortodossi dei rappresentanti parlamentari i quali hanno assimilato dal Guicciardini soltanto l'occuparsi del loro "particulare".

Concordo con la vostra documentata analisi del 20 gennaio u.s. e con le domande che meriterebbero una esauriente e meditata risposta. La Cavour é stata progettata come nave da guerra con gli elevati costi di costruzione aumentati iin corso d'opera per modifiche, rifacimenti ed aggiornamenti non previsti. Pur imaginando che non sarà probabilmente mai interessata ad azioni belliche in supporto o collaborazione con altre Marine, si resta allibiti di fronte all'enfasi data alla parola "Pace" come principale attributo.

Sono evidenziate le sale mediche, le apparecchiature ospedaliere, mogli e fidanzate lacrimose ma fiere dei loro cari in missione di pace, arcobaleno incluso, gli alpini comandati da un Generale che imbarcano orsetti di peluche da distribuire ai bambini haitiani, 8 fiere crocerossine ansiose di porgere aiuto, l'Ispettrice della C.R.I giunta a porgere il saluto augurale e via dicendo.

Nulla é dato conoscere circa l'operatività delle sofisticate apparecchiature elettroniche per il governo della nave e dei sistemi collegati all'uso di elicotteri, missili, ecc. Senza voler conoscere segreti militare é lecito almeno chiedersi quali lunghi corsi di specializzazione, ufficiali, sottufficiali, hanno seguito sia a terra sotto la guida degli specialisti delle ditte costruttrici sia in navigazione (sono usciti per breve tempo solo due volte a mia conoscenza).

Non é rischioso affrontare in una lunga trasferta gli inevitabili problemi di assestamento necessari prima di aver incamerato l'esperienza e la conoscenza completa richiesti da un cospicuo concentrato di tecnologie? Per quanto ne posso sapere ancora oggi la nave é a Lisbona poi farà scalo alle Canarie e di là navigherà verso il Brasile per imbarcare elicotteri e piloti brasiliani accompagnata da una nave appoggio per approdare finalmente ad Haiti.

Le stesse persone imbarcate con fanfare e strepiti di trombe, inviate con un aereo sarebbero già sul posto: onore agli israeliani che in silenzio, hanno inviato il giorno successivo al sisma, medici, infermieri ed un attrezzatissimo ed immediatamente funzionante ospedale. In loro onore gli assistiti hanno dato il nome "Israel" al primo bimbo nato (anche senza peluche).

Caro Unimondo, ho vissuto la magniloquenza italica sulle costosissime corazzate non in grado di operare senza gli specialisti civili imbarcati: non hanno mai sparato un colpo in guerra e pochissimi per esercitazione in periodo di pace; a fine guerra hanno finalmente installato qualche radar consegnando il tutto - invece di autoaffondarsi come Francia e Germania - agli inglesi che la chiamarono magnifica preda.

Sono stato nella mia vita professionale convinto, ma non assecondato, assertore della necessità di addestramento senza il quale le apparecchiature non possono offrire prestazioni adeguate e delle operazioni che vanno sotto il nome di "manutenzione" effettuate da personale ben preparato. In molte realtà industriali (e nelle Forze armate) questi due pilastri vengono invece considerati di categoria C o peggio. Sono considerate spese improduttive e quindi da effettuare con estrema parsimonia rimandandole agli anni successivi: pezzi di ricambio e modifiche di aggiornamento visti come fumo negli occhi. Esempi in tal senso sono sotto gli occhi: per esesmpio, pannelli solari per l'inutile e costosa produzione di energia elettrica.

Tagli di nastri, alati discorsi di qualche disponibile onorevole, fanfare e bambini con bandierine. Molti contributi statali (cioé tasse) ma dopo qualche anno nulla funziona, nessuno chiede il resoconto annuale dell'energia prodotta. Persino Enel non intende far saper quanto e se produce la sbandierata Centrale di Serre a Salerno. Mentre chiedo venia per lo sproloquio che ha investito altri argomenti, desidero augurarvi un sereno e proficuo lavoro che io cercherò di seguire sul vostro sito.

Roberto Lauro
roberto.lauro.t27e[@]alice.it

 

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