Più ingegneria naturalistica per proteggere l’Italia da alluvioni e dissesto idrogeologico

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Foto: Unsplash.com

Gli eventi meteoclimatici che causano frane, inondazioni e disagi vari ciclicamente si stanno ripetendo in Italia, anche volendo solo citare quanto accaduto negli ultimi tre anni: Province di Catania e Siracusa ottobre 2021, Province di Pesaro e Urbino, Ancona settembre 2022, Ischia novembre 2022, Emilia Romagna maggio 2023, Monza e Brianza luglio 2023, Toscana novembre 2023, Emilia Romagna giugno, settembre ed ottobre 2024, Toscana e Emilia-Romagna marzo 2025.

In questi casi non solo si hanno conseguenze con perdite di vite umane (purtroppo oltre 56 nei casi ora citati) ma al contempo restano devastate intere porzioni di territorio; vi sono sempre più ampie aree del Paese che hanno bisogno di ripristino sia per gli ambiti relativi alla mitigazione del rischio idrogeomorfologico e altrettanto certamente hanno bisogno di ripristino dell’ecosistema terrestre a varia scala, con le ovvie ricadute positive inerenti la riqualificazione paesaggistica.

Come noto il 94% del territorio italiano è a rischio dissesto idrogeologico (ISPRA 2021) ed il consumo di suolo è in continua crescita e nel 2021 ha sforato i 70 chilometri quadrati di nuove coperture artificiali in un solo anno. In tale contesto le precipitazioni, la cui violenza è accentuata dagli effetti del cambiamento climatico con piogge estremamente copiose in tempi concentrati che insistono in territori ove si evidenziano lunghi periodi siccitosi, evidenziano l’aumento della problematicità del dissesto idrogeologico, ovvero quell'insieme di processi che provocano la degradazione del territorio aumentando sensibilmente le probabilità di eventi catastrofici.

Per gli ecosistemi urbani è sempre più necessario e urgente realizzare sistemi “spugna” che riducano gli effetti disastrosi di bombe d’acqua e alluvioni moltiplicando superfici permeabili e verdi tra parchi, foreste urbane, tetti e corridoi verdi, incrementando così capitale naturale e biodiversità anche in città...

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