Perugia-Assisi 2007: in marcia senza pace

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La Tavola della Pace ha deciso di togliere il termine "pace" dalla sigla della prossima edizione della marcia Perugia-Assisi. La spiegazione, riportata anche in una lettera del coordinatore nazionale della Tavola della pace, Flavio Lotti al Corriere della sera consisterebbe nel "far riflettere sui significati concreti di quel termine".
Nigrizia ha aperto il dibattito: secondo Lisa Clark di Beati i costruttori di pace "Per pace intendiamo la costruzione di un sistema di giustizia internazionale, vogliamo porre l'accento sul cosa permette di costruire la pace". Per Enrico Euli, docente di peacekeeping e gestione dei conflitti a Cagliari, si tratterebbe di "una svolta sinistra, coerente con il percorso che la Tavola sta portando avanti da anni: una degradazione che è in corso da più di un decennio". "Un modo per togliere dall'imbarazzo tanti politici" - commenta p. Alex Zanotelli: "Il valore della pace è sempre stato molto a cuore a tanti, togliere il nome pace dalla marcia vuol dire toglierle il cuore. Proprio quest'anno, per la prima volta noi ci presentiamo con un 'governo amico' che ha una pagella sulla pace estremamente pesante". Il dibattito continua su Nigrizia. Riportiamo qui di seguito la Lettera di Flavio Lotti al Corriere della sera.

Alla C.a.
Paolo Mieli
Direttore Corriere della Sera

Caro Direttore,
mi permetta di chiarire brevemente la scelta di dedicare la prossima Marcia Perugia-Assisi del 7 ottobre alla promozione di "tutti i diritti umani per tutti".

Contrariamente a quanto titolato dal suo giornale sabato scorso, la Marcia Perugia-Assisi non cambia nome e non perde la parola pace. Al contrario, la rilancia e la rinobilita invitando tutti a riscoprirne il significato autentico. Viviamo in un tempo in cui spesso le parole importanti vengono svuotate del loro significato.

Quando la parola "pace" viene svuotata di ogni significato concreto, il discorso sulla pace diventa ambiguo e persino pericoloso. Alcuni la usano persino (ma non è una novità storica) per giustificare le guerre e il proprio coinvolgimento. Sono gli stessi che attaccano "i pacifisti", distinguono tra "pacifisti" e "pacificatori" fino a presentare gli eserciti (solo i propri naturalmente) come i principali, migliori e più efficaci strumenti di pace.

Ancora oggi la pace viene definita da molti in modo negativo (l'assenza di guerra) e, per questo, continua ad essere trattata come "un concetto debole", generico e confuso che consente gravi arbitri e strumentalizzazioni. Ecco dunque la scelta, meditata e condivisa da centinaia di associazioni, gruppi ed enti locali, di dedicare la prossima Marcia Perugia-Assisi a quell'insieme di valori, bisogni umani vitali e obiettivi concreti che meglio di ogni altra cosa descrivono la pace: i diritti umani. Contro i predicatori dell'indifferenza, della sfiducia e della rassegnazione, contro l'antipolitica montante, noi invitiamo tutti ad impegnarsi per la pace, contro la miseria e la guerra, promuovendo i diritti umani dal proprio quartiere, dalla propria città fino all'Onu. In un mondo senza bussola, prigioniero di troppi egoismi e violenze, la prossima Marcia Perugia-Assisi mette un po' di sale sulla pace e ci aiuta a ritrovare la strada verso un futuro migliore per tutti.

Perché è ormai chiaro che "o sarà per tutti o non sarà per nessuno".

Flavio Lotti
Coordinatore nazionale Tavola della pace

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