Perché l'autonomia differenziata farà male all'ambiente

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Foto: Stefan da Unsplash.com

Il Wwf continua a intervenire in maniera decisa su come il Parlamento sta affrontando i temi della tutela dell’ambiente e biodiversità, esprimendo ancora una forte preoccupazione per le modalità e le procedure che si stanno discutendo e per ciò che definisce «il rischio parcellizzazione del livello di tutela ambientale», segnalando che anche le proposte di legge in materia presentate dalle opposizioni, non trattano il tema della tutela ambientale con la necessaria attenzione e con il dovuto approfondimento. Invia così un position paper ai membri della I Commissione – Affari Costituzionali del Senato, focalizzando la sua attenzione sul disegno di legge sull’autonomia differenziata del Governo.

Con questo documento in pratica denuncia il fatto che i rischi ambientali insiti nel disegno di legge sull’autonomia differenziata proposta dal Governo, sono reali: la forte preoccupazione è rivolta sia alle procedure che si stanno seguendo (finora molto carenti dal punto di vista del confronto e della partecipazione al processo in atto), sia al reale pericolo di assistere a un peggioramento e una parcellizzazione del livello di tutela dell’ambiente e soprattutto della natura.

L'organizzazione storica dell'ambientalismo italiano, «ritiene indispensabile aprire una riflessione su una autonomia differenziata e sulla modifica dell’art. 9 della Costituzione, «per verificare se questi temi, passando da materia costituzionale a principio fondamentale della Costituzione, mantengano la stessa possibilità di essere trasferiti alle Regioni, negli stessi termini che erano stati indicati prima della modifica intervenuta nel 2022»...

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