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Per la pace è necessario educare le persone
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Wajeeh Y. Nuseibeh è un uomo dolce, simpatico e non gli manca la galanteria. Si è detto infatti molto onorato di trovarsi in compagnia di tre belle signore (una giornalista, un’interprete e una rappresentante del Forum trentino per la pace e i diritti umani). Arabo, musulmano non appare strano che sia il custode del Santo Sepolcro appannaggio delle religioni cristiane anche per il suo aspetto mite, profondamente religioso. Wajeeh Y. Nuseibeh possiede le chiavi della Chiesa del Santo Sepolcro e si vede che questa delicata incombenza lo rende molto felice e orgoglioso.
Sono secoli che questo incarico appartiene alla sua famiglia e si tramanda di padre in figlio. Questo fatto è reso possibile dalla regola dello “Status quo” un decreto che emanato nel 1852 stabilisce le modalità in cui le varie religioni devono dividersi gli spazi, gli orari e i tempi dei riti che le contraddistinguono. Invitato dal Forum trentino per la Pace e i Diritti umani nell’ambito dell’itinerario “Per una cittadinanza mediterranea” il custode del Santo Sepolcro ha tenuto due conferenze malgrado il viaggio piuttosto sfortunato (coincidenze perse, ritardo dell’aereo) lo avesse fiaccato parecchio.
Venerdì a Trento ha dialogato con Silvano Bert e padre Francesco Patton, provinciale dei Francescani del Trentino su “Lo Status quo, una regola per il dialogo” nella Bibilioteca di San Bernardino in via Venezia, sabato nel sito archeologico del Sass sotto piazza Battisti ha dialogato con il teologo Paul Renner, padre Giorgio Butterini e Aboulkeir Breigheche : titolo della conversazione “Nel cuore della storia”. A margine di questi appuntamenti pubblici Wajeeh Y.Nuseibeh ha risposto gentilmente ad alcune nostre domande.
Lei pratica la religione islamica?
“Prego cinque volte al giorno. Sono stato anche alla Mecca e credo in Dio, nel Corano, negli angeli. Penso che l’unica santa donna sulla terra è Maria”.
E’ cosa nota che i musulmani amano Maria.
“La amano perché c’è un passaggio nel Corano dedicato proprio a Maria”.
Ci può raccontare i motivi per cui la sua famiglia fu scelta per la custodia delle chiavi?
“La mia famiglia era la mano destra del profeta Maometto e i suoi componenti sono stati i primi praticanti del vero Islam.Nel 636 il califfo Omar secondo dopo Maometto ha dato le chiavi alla mia famiglia . Infatti essa aveva sempre protetto e difeso Maometto dai suoi avversari. Omar le aveva ricevute dal patriarca greco-ortodosso infatti poi nel 1099 gli ortodossi e i musulmani combatterono insieme contro i crociati. Anni dopo Saladino è tornato a Gerusalemme e nel 1187 ha dato un'unica chiesa per i greco-ortodossi i copti,gli armeni, i cattolici”.
Come si vive a Gerusalemme?
“Da quando gli israeliani hanno iniziato a occupare Gerusalemme la vita per i cristiani e i musulmani è diventata molto difficile economicamente, infatti molti scappano perché non riescono a sostenere le spese( con 1500 dollari è difficile vivere, per esempio un affitto costa 1000 dollari)”.
Qual è la religione più praticata a Gerusalemme?
“La religione più praticata a Gerusalemme est è quella musulmana (95% musulmana e 5 % cristiana) su 700.000 abitanti”.
Come vive il conflitto tra Israele e Palestina?
“Se qualcuno ti prende la tua casa, come potresti reagire se non rivolendola indietro?”
Pensa che il processo di pace troverà presto una soluzione?
“Non ci sarà presto una soluzione pacifica, per la guerra basta un secondo, per la pace è necessario educare le persone”.
Quello che Nuseibeh si augura è che un giorno la pace venga anche se educare alla pace richiede molto tempo.
Giuliana Izzi da L'Adige del 16 novembre 2010