Pena di morte: l'Italia non presenta la proposta di moratoria

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L'Italia ha scelto nei giorni scorsi di non presentare la mozione sulla moratoria delle esecuzioni capitali all'Assemblea Generale dell'Onu. "L'Italia sostiene fortemente l'abolizione della pena capitale e la sospensione immediata delle esecuzioni e continuerà a battersi per questi obiettivi - ha affermato il Ministro degli esteri Frattini annunciando che l'Italia non aveva depositato presso l'ONU la moratoria sulle esecuzioni capitali - ma i partners europei hanno escluso questa possibilità, ritenendo non sicuro l'esito positivo di tale risoluzione e sottolineando il pericolo che una bocciatura all'Onu possa indebolire l'azione condivisa contro la pena di morte". Lo stesso Frattini è stato poi più chiaro. "Ci hanno chiesto di non rompere la coesione dell'Europa in una materia soggetta al coordinamento della politica estera comune".

"Tatticismo senza morale" il commento di Tom Benettollo, Presidente Arci "ci si aspettava non doppiezza nell'azione del governo ma sostegno a ciò che possa ostacolare l'attuazione della pena capitale". Negativa anche la presa di posizione di Amnesty International Italia. "La scelta del governo non stupisce - dice al telefono Marco Bertotto, presidente Amnesty - Noi reputiamo la moratoria un passo importante, ma è lo strumento giusto al momento sbagliato". "Sapevamo che sarebbe andata così - continua Bertotto - l'unica soluzione è continuare lavorare, giorno per giorno, per arrivare all' assemblea generale dell'Onu quando si è certi del successo".

Alcuni piccoli segnali positivi arrivano dagli Stati Uniti e da Taiwan. Negli USA è stata sospesa l'esecuzione di Larry Nelson, condannato per un duplice omicidio.
A Taiwan il Presidente Chen Shui-bian ha illustrato il suo piano per arrivare all'abolizione della pena capitale nel Paese. Chen Shui-bian in questo sfida un'opinione pubblica che a Taiwan è per il 70% a favore del mantenimento della pena di morte. [DS]

Altre fonti: Nessuno tocchi Caino, Liberazione.

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