Pechino ai birmani: “cessate il fuoco”

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Immagine: la strada da Mandalay a Chinshwehaw come riporta GoogleMap

Le forze congiunte di tre “eserciti etnici”, come vengono chiamate le milizie regionali da anni in lotta coi Governi centrali birmani, hanno preso la città strategica di Chinshwehaw e la Giunta Militare birmana perde il controllo di una città di frontiera con la Cina nel Nord dello Stato Shan. Ma la vera notizie è che, dopo l’annuncio della Giunta che la città era in mano ai ribelli, Pechino ha fatto un appello per il dialogo e il cessate il fuoco.

È la prima volta che la Cina prende una posizione pubblica così forte, affidata al portavoce del Ministro degli Esteri, Wang Wenbin:“La Cina – ha detto in un video diffuso dall’agenzia France Presse giovedì – chiede un cessate il fuoco immediato nei combattimenti in corso nel Nord del Myanmar, dopo che l’esercito ha dichiarato di aver perso il controllo di una città strategica del Nord al confine cinese a seguito di scontri con gruppi armati etnici”. Bisogna, aggiunge il diplomatico, “perseverare nel risolvere le divergenze con mezzi pacifici”. Ma è quella richiesta di “cessate il fuoco immediato” a fare la differenza. La Repubblica Popolare Cinese (RPC) non ha mai criticato il golpe e, anche se li rifornoisce di armi e altro, mal li sopporta: la Cina non ha mai amato i militari birmani. Un segnale di svolta?

Giovedì la Brotherhood Alliance, l’Alleanza della Fratellanza che raccoglie Arakan Army (Arakan), Myanmar National Democratic Alliance Army (Kogang) e Ta’ang National Liberation Army (Palaung), ha dichiarato che sono state occupate nel Nord Shan almeno 92 basi del regime e quattro città. Le forze anti Giunta sono anche riuscite a bloccare in diversi punti l’autostrada Mandalay-Lashio che serve a spostare rinforzi, armi pesanti e munizioni dalla regione sotto relativo controllo di Mandalay allo Stato Shan. È la stessa strada che porta a Chinshwehaw, hub chiave nel commercio con la Cina. Secondo al Jazeera, che cita fonti giornalistiche locali, dalla città di confine con lo Yunnan, sarebbe passato tra aprile a settembre oltre un quarto del flusso commerciale birmano verso la RPC...

L'articolo di Theo Guzman segue su Atlanteguerre.it

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