Pax Christi: don Capovilla nuovo coordinatore, lettera a Obama e 'stop agli F35'

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Il Consiglio Nazionale di Pax Christi, riunitosi nei giorni scorsi a Pescara ha nominato don Nandino Capovilla nuovo coordinatore nazionale. Attualmente membro del Consiglio Nazionale di Pax Christi, dal novembre del 2004, egli ha svolto il proprio servizio per il Movimento come responsabile delle azioni in Israele e Palestina e in qualità di referente nazionale della campagna "Ponti e non muri" promossa da Pax Christi International per la pace in Terra Santa.

Il nuovo vicepresidente del Movimento è il prof. Sergio Paronetto proveniente dal Punto Pace di Verona, da lungo tempo aderente di Pax Christi e già membro del Consiglio nazionale dell'associazione. Sergio Paronetto attualmente insegna presso una scuola superiore di Verona ed è costantemente impegnato sui temi dell'educazione alla nonviolenza e alla pace, del disarmo (già membro del Comitato Veronese per la pace e il disarmo), della spiritualità e del magistero per la pace (già membro del Sinodo diocesano di Verona).

Il Congresso nazionale tenutosi a fine aprile ha deciso di inviare una lettera al presidente degli Stati Uniti d’America, Barak Obama, invitandolo a dirottare l’impegno economico per il progetto di ampliamento della base statunitense di Dal Molin di Vicenza per la ricostruzione in Abruzzese e un appello al Governo italiano nel quale chiede di fermare l’acquisto degli aerei F35 (JSF) da combattimento e dirottare il relativo economico per la ricostruzione in Abruzzo.

Nella lettera al presidente degli Stati Uniti d’America, l'associazione dopo aver espresso apprezzamento per le parole di solidarietà in occasione del terremoto che ha colpito l'Abruzzo invita il presidente Obama a "gesti comuni tra Stati uniti e Italia, con aspetti innovativi e sorprendenti, che già caratterizzano le sue iniziative politiche". "Sarebbe significativo sospendere i lavori della base militare Dal Molin di Vicenza, e trasferire uomini, mezzi e finanziamenti a L’Aquila per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto" - sottolinea Pax Christi. "Non si tratterebbe,quindi,di prevedere nuovi finanziamenti, ma di iniziare ed utilizzare quelli già esistenti, cambiandone la destinazione". L'associazione chiede al presidente Obama di rivolgere l'attenzione in particolare ai giovani concentrando i fondi della ricostruzione a scuole e università. Pax Christi chiede infine al presidente Obama di "fare Sua questa proposta al prossimo incontro del G8".

Nell'appello al Presidente del Consiglio Pax Christi, richiama la decisione delle Commissioni Difesa di Camera e Senato – avvenuta a pochi giorni dal terremoto in Abruzzo – di autorizzare la continuazione del programma per acquistare un centinaio di aerei JSF-F35 con una previsione di spesa di circa 14 miliardi di euro. "Ancora una volta desideriamo riaffermare la necessità di opporsi alla produzione e alla commercializzazione di strumenti concepiti per la guerra. La produzione di armamenti non è considerare alla stregua di quella di beni economici qualsiasi ed è per questo motivo che, oltre ai principi etici applicabili all’economia, occorre tenere conto di altri principi più specifici in rapporto alla natura stessa di tali strumenti di distruzione" - sottolinea l'associazione.

Pax Christi evidenzia quindi che non è giustificata nè "la motivazione che gli aerei servono per la Difesa, perchè sono aerei d’attacco e possono anche trasportare bombe nucleari", nè tantomeno la giustificazione che questa operazione porterà molti posti di lavoro e rilancerebbe l’economia. "La loro produzione, infatti, manifesta una palese contraddizione tra lo spreco di risorse per la realizzazione delle attrezzature militari e la somma dei bisogni vitali attualmente non soddisfatti e tragicamente presenti in molte parti del mondo". Pax Christi chiede quindi al Presidente del Consiglio e al suo Governo "un ripensamento di questa scelta che da più parti in Italia e in Europa viene auspicata come segno di impegno concreto per la pace".

Da tempo e con diversi appelli, Pax Christi sostiene l'appello della campagna di Sbilanciamoci! che chiede al governo di sospendere il programma per acquistare 131 caccia bombardieri Joint Strike Fighters (JFS-F35) che impegnerà il nostro paese fino al 2026 con una spesa di quasi 14 miliardi di euro. [GB]

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