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Patrimonio, reddito, fisco: la triplice iniquità
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Foto: Unsplash.com
Tutti gli studi più recenti indicano forti disuguaglianze nella distribuzione di reddito, ricchezza e imposte in Italia. Per contrastare questo circolo vizioso bisogna invertire la rotta.
La Banca d’Italia e la Banca centrale europea hanno inaugurato il 2024 con la pubblicazione di un importante studio: i «Distributional Wealth Accounts» o, in italiano, i Conti distributivi sulla ricchezza delle famiglie che, per la prima volta, mostrano stime ufficiali sulla distribuzione del patrimonio delle famiglie. Fino a oggi, infatti, le banche centrali, pubblicavano periodicamente solo i dati aggregati della ricchezza delle famiglie, che comprendono il totale del patrimonio mobiliare, ossia gli investimenti, i depositi, il patrimonio immobiliare, che include immobili e attività aziendali, nonché il totale dei debiti, come ad esempio i mutui per l’acquisto delle case. Le istituzioni, dunque, si limitavano a riportare il dato riguardo il patrimonio medio italiano, che ammonta a circa 390 mila euro, una cifra che dice molto poco sulla situazione reale della maggior parte della popolazione. È evidente che le disparità di ricchezza esistono e sono consistenti, avendo alcune famiglie addirittura un patrimonio negativo. La pubblicazione dei dati ufficiali sulla distribuzione del patrimonio è quindi un importante passo in avanti: non solo migliora il dibattito pubblico su questi temi, ma anche gli studi economici beneficeranno di tali dati per valutare le politiche, permettendo di comprendere quali fasce della popolazione siano maggiormente colpite.
Questi nuovi dati della Banca d’Italia, ottenuti utilizzando una varietà di fonti di dati per correggere eventuali incongruenze nelle indagini campionarie, verranno pubblicati ogni trimestre e conterranno stime del patrimonio detenuto dalle famiglie appartenenti alle varie classi di ricchezza, dal 50% più povero fino al 10% più ricco.
Ufficialmente la Banca centrale europea ha rilasciato stime che si fermano al 10% più ricco, impedendoci quindi di esaminare dettagliatamente gli ultra-ricchi, come il top 5%, il top 1%, o il top 0.1%. Tuttavia, la Banca d’Italia, nel report pubblicato l’8 gennaio 2024, ha presentato stime addizionali per il top 5% delle famiglie, lasciando intendere la possibilità che in futuro verranno rilasciate stime con un dettaglio ancora maggiore...