Pakistan: il difficile cammino delle donne

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L'intervento di un parlamentare pakistano che ha definito le proprie colleghe poco più di un "piatto dolce" ha scatenato un'accesa polemica sul ruolo delle donne in Parlamento e sui meccanismi elettorali che riservano loro un determinato numero di seggi. L'affermazione offensiva di Ahsanullah Waqas appartenente al Jamaat-e-Islami, frangia della coalizione islamica Muttahida Majlis-e-Amal (MMA), ha acuito la discussione sulle molteplici forme di discriminazione contro le donne pakistane.

Tuttavia nel paese permane l'impressione generale che le donne, a cui sono riservate quote di seggi, giungano in Parlamento in base alla propria origine o ai contatti e senza una legittimazione democratica. Inoltre la maggiore presenza delle donne nel Parlamento non ha apportato finora miglioramenti sensibili nella vita delle cittadine pakistane.

D'altro canto in Parlamento non viene data alle donne l'opportunità di svolgere un ruolo effettivo nell'ambito delle procedure dell'assemblea. Una situazione che disattende le aspettative manifestate alle elezioni di due anni fa dalle associazioni femministe e da quelle per la tutela dei diritti umani che si battono contro pratiche disumane in vigore in Pakistan come l'omicidio d'onore: il maschio di una famiglia considera suo diritto preservare l'onore familiare uccidendo la sorella, la madre, la figlia o la moglie sospettate di avere una relazione extra-coniugale. I tassi di violenza, mortalità e analfabetismo fra le pakistane sono elevati.

L'associazione Human Rights Watch sostiene la necessità di una riforma democratica e di un intervento in grado di bloccare gli abusi in Pakistan e critica gli emendamenti introdotti dal Generale Musharraf dopo la sua salita al potere nel 1999; tali normative hanno rafforzato il potere del presidente e dell'esercito, indebolendo l'autorità dei rappresentanti eletti e lasciando intatte le leggi discriminatorie nei confronti delle donne. Contro le discriminazioni e le violenze subite dalle donne pakistane Hrw sostiene la campagna "Stop violence against women in Pakistan".

Fonti: OneWorld South Asia, Pakistan Development Gateway and Sustainable Development Networking Programme, The Christian Science Monitor, Human Rights Watch.

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