Pace: ci metto la firma

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Il cammino verso la Costituzione della nuova "Europa riunita" è tutt'altro che concluso. L'Associazione delle ONG Italiane promuove una petizione online all'interno della Campagna "Sei mesi per l'Europa, un altro futuro per il mondo" per sostenere la proposta di inserimento nei fondamenti costituzionali di un articolo che ripudi esplicitamente il ricorso alla guerra come strumento di risoluzione dei conflitti.

In occasione del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell'Unione Europea, l'Associazione ONG Italiane chiede al governo italiano politiche coerenti a sostegno della pace e dello sviluppo nel mondo. La Campagna prevede una serie di iniziative nazionali e internazionali di mobilitazione, approfondimento tematico e divulgazione per promuovere una maggiore partecipazione dei cittadini europei all'adozione della Costituzione Europea. "Ricordiamo a tutte le istituzioni dell'Unione - dichiara il Presidente Marelli - che l'Europa e la sua Costituzione non sono un affare privato tra governi, bensì questioni fondamentali che riguardano da vicino la vita di tutti i cittadini europei e necessitano di un attivo coinvolgimento di questi ultimi, attraverso le diverse organizzazioni e associazioni della società civile che li rappresentano. Le decisioni riguardanti le politiche degli Stati membri, quindi, non possono e non devono essere un'operazione di vertice, bensì derivare da una reale partecipazione dei cittadini europei."

Le ONG Italiane ricordano al Governo italiano la particolare responsabilità che compete al nostro Paese nel corso del semestre di presidenza, chiedendo di promuovere il ruolo dell'Europa quale garante di pace e sviluppo, senza persistere nella strumentale confusione tra sicurezza, commercio estero e cooperazione internazionale. "Rimangono per noi essenziali l'inserimento nella nuova Costituzione di un articolo che rifiuti in modo chiaro e inequivocabile la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti - continua Marelli - e la definizione di una politica estera europea improntata ai valori della solidarietà internazionale. Non si mette in discussione il perseguimento di strategie commerciali, bensì la visione della cooperazione internazionale intesa unicamente come afflusso di capitali privati nei Paesi poveri, privatizzazione delle imprese pubbliche ed e-governement, come enunciato nel programma governativo del semestre".

Fonte: Campagna Semi mesi per l'Europa, un altro futuro per il mondo

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