PIERPAOLO LOI: un attivista di pace è per sempre

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Pierpaolo Loi - Foto: Italiachecambia.org

Intervista a PIERPAOLO LOI, insegnate e attivista di pace.

Hai visto in faccia il disagio dell'emigrazione e della povertà durante la tua infanzia. Puoi raccontare?

Sono nato a Orroli vicino a Nuoro nel 1952. Ho vissuto l'infanzia a Muravera vicino a Cagliari, il quinto di 9 figli.  Erano gli anni del dopoguerra, anni difficili per i sardi, per precarietà e mancanza di lavoro, anni di emigrazione forzata, alla quale anche mio padre dovette a malincuore sottostare; per ben due volte partì alla volta della Germania.

Una formazione politica e ideologica bivalente, ma comune a molti intellettuali del tuo periodo, in nome della giustizia sociale

Mio padre era comunista e da bambino mi portava a sentire i comizi e mi faceva cantare l'inno "Bandiera rossa"; contemporaneamente facevo il chierichetto e mi piaceva cantare in chiesa ed esercitarmi a suonare l’armonium. Ho trascorso l’infanzia e la fanciullezza all’ombra del campanile e respirando l’ideale di giustizia sociale per cui lottava mio padre. 

Raccontaci delle due visioni, che hanno alimentato la tua crescita umana durante l’infanzia e l’adolescenza

Queste due visioni si sono sempre intrecciate sia nello studio che nella professione, essendo le mie scelte politiche orientate alla realizzazione di una società di uguaglianza e giustizia, lavoro dignitoso per tutte le persone; le mie scelte religiose e i miei orientamenti spirituali, condizionati dal Concili Vaticano II, voluto da Papa Giovanni e portato a termine da Paolo VI. 

Dopo il diploma di Liceo, hai conseguito il diploma di Baccalaureato e la Licenza in teologia fondamentale presso la Facoltà Teologica della Sardegna; in seguito, la Laurea in Filosofia all’Università degli Studi di Cagliari

Dietrich Bonhoeffer fu il teologo che più mi appassionò durante il mio percorso di studi teologici. Così pure le vicende ecclesiali e politiche dell’America Latina e la Teologia della Liberazione (il volume di Gustavo Gutierrez, Teologia della liberazione: prospettive, Queriniana, Brescia, 1972: la storia e le lotte che le comunità di base (Cebs) della Chiesa latinoamericana portavano avanti in situazioni di vera e propria persecuzione e di martirio. 

In Italia hai sperimentato gli insegnamenti di don Milani, padre David Maria Turoldo, padre Ernesto Balducci; la presenza a Bindua (frazione di Iglesias) della prima fraternità italiana dei Piccoli Fratelli del Vangelo; il movimento delle comunità di base italiane 

Dal primo viaggio a Taizé, nell’aprile del 1972, l’impegno per l’ecumenismo e per il dialogo interreligioso sono stati punti fermi. Un’ondata di xenofobia e islamofobia travolse l’Italia dopo gli eventi dell’11 settembre 2001.  Un gruppo di amici cristiani e musulmani promossero la Giornata ecumenica del dialogo cristiano islamico:  da anni faccio parte del Comitato nazionale come referente della Comunità La Collina di Serdiana, che ripropone da allora per la data del 27 ottobre. 

Nel 1979 conobbi la Rete Radié Resch, Associazione di solidarietà internazionale, fondata da Ettore Masina e Clotilde Burragi nel 1964, la quale da allora è rimasta l’associazione di riferimento. 

Il tuo impegno nel movimento per la pace

Vinto il concorso magistrale, diventai maestro elementare. Il 1984, dopo aver vissuto in diverse comunità, fu l’anno del matrimonio. Trasferito d’ufficio a Santadi, un paese del Sulcis, nella Scuola Elementare (1984-1985), già sede d’insegnamento di mia moglie Gavina, decidemmo di trasferirci, senza tuttavia rinunciare a frequentare la comunità di San Rocco a Cagliari, nella quale io avevo vissuto per circa 4 anni.

Come hai vissuto gli anni di trasformazione dell'istituzione scolastica?

Gli anni successivi furono gli anni del rinnovamento della scuola italiana (i programmi Falcucci), l’introduzione della pluralità dei docenti nelle classi delle elementari, l’insegnamento della disciplina degli Studi sociali e delle educazioni (l’Educazione all’Immagine e l’Educazione al suono e alla musica). In questo contesto divenne per me naturale fare un percorso di educazione all’intercultura, alla mondialità e alla pace con le scolaresche affidatemi. Utilizzai l’attività musicale, l’animazione, la poesia e il giornalino di classe, prodotto in copie con il ciclostile. 

PACE È…DIARIO SCOLASTICO 1987-1988 PER UNA CULTURA DI PACE, a cura del Coordinamento degli Enti Locali DENUCLEARIZZATI, fu uno strumento prezioso che hai utilizzato per far conoscere le guerre in corso nel mondo e le persone che nel mondo avevano impegnato la loro vita per i diritti umani e la soluzione nonviolenta dei conflitti, per l’abolizione della guerra

Tra queste grandi personalità Mahatma Gandi, Martin Luther King, Aldo Capitini, Danilo Dolci, le Nonne e le Madri di Plaça de Mayo. Educare al superamento dei pregiudizi diffusi nei confronti delle minoranze, come i rom, conosciuti esclusivamente con l’appellativo “gli zingari”, e nei confronti degli immigrati nordafricani e dell’Africa subsahariana che cominciavano a vedersi per le strade dei nostri paesi. Il diario era corredato da molte poesie, alcune di Gianni Rodari, altre di alunni/e. Un’attenzione particolare fu dedicata all’educazione ambientale, visto anche lo straordinario patrimonio naturalistico (foreste, grotte) e archeologico del territorio di Santadi. 

Dal 1986, insieme a tua moglie, avete aderito alla campagna di Obiezione fiscale alle spese militari, promossa in Italia da alcune associazioni pacifiste

Per due volte, essendo rimasto a debito, fui pignorato. La seconda volta, nel marzo del 2002, ricevetti la visita dell’ufficiale giudiziario che mi pignorò il televisore. La vicenda ebbe risalto per l’articolo del giornalista Emiliano Farina pubblicato su l’Unione Sarda il 19 marzo.

Hai promosso diverse e importanti iniziative didattiche volte alla pace nel mondo a partire dalla scuola

Nel Circolo didattico e nel successivo Istituto Comprensivo di Monserrato, in cui ho insegnato nei due decenni prima della pensione, ho promosso la “Scuola per la pace”, la Commissione “Intercultura Pace Mondialità” di cui sono stato referente, con una serie di iniziative culminanti in giornate speciali: a inizio anno scolastico, la “Giornata della nonviolenza e della pace” con “Marcia della pace” per le strade cittadine; il 27 gennaio. la Giornata della Memoria; la “Settimana dell’Intercultura” con la “Festa di Primavera”, nel mese di maggio.

Poiché la Sardegna è terra di servitù militari e della RWM, fabbrica di bombe, hai partecipato alle innumerevoli mobilitazioni contro le basi militari

Ho fatto parte del Coordinamento della Tavola Sarda della Pace, organizzatore della Marcia sarda per la Pace “Gesturi - Laconi”. In occasione del 50° della Marcia della Pace Perugia - Assisi dalla prima promossa da Aldo Capitini, si formò un gruppo denominato “Sardegna per la Pace”, col quale l’anno successivo organizzammo il 50° anniversario della prima Marcia della Pace promossa da Capitini a Cagliari il 13 maggio 1962. 

Come hai diffuso la cultura della pace? 

Negli anni ho collaborato con diverse riviste, quali La Rivista della Comunità la Collina “Fa’ che nessuno si perda”, Chorus-rivista di orientamento cattolico, la rivista online www.ildialogo.org, pubblicando articoli su Martin Luther King, Aldo Capitini, padre David Maria Turoldo, Raimon Panikar.

Un importante carteggio con personalità fondamentali il tuo, tra cui il Cardinale Matteo Zuppi

Ho scritto lettere private e lettere aperte ai vescovi della mia diocesi denunciando la contradditoria presenza dell’Ordinariato militare e dei cappellani con le stellette; l’ultima, quest’anno in occasione del 4 Novembre, al Presidente della CEI cardinale Matteo Zuppi.

Fin dagli anni giovanili, hai scritto testi di canzoni e poesie. Puoi elencare in breve?

La mia prima poesia pubblicata, Desiderio di pace, risale al 1983 e si trova nel volume Preghiere e poesie per la pace, a cura di M. Gravina e A. Filipelli, Borla editrice, Roma 1983.

Una breve raccolta di 7 poesie è stata pubblicata in Riflessi 12, Editrice Pagine, Roma 2014 e altre in antologie varie. Nel 2019 per le Edizioni La Zisa di Palermo, la raccolta di Poesie, D’amore e di lotte

Nel 2023, MULTIMAGE, pubblica la seconda raccolta, OLTRE OGNI CONFINE di volti di luoghi di inquietudini e di sogni. «I luoghi della sua poesia conducono ad opporsi alle guerre e ad abbracciare il mondo: “non ho patria”, dice netto Pierpaolo, “appartengo alla Terra che non conosce frontiere/ e al cielo che non sopporta confini”». Dalla prefazione di Carlo Bellisai.

Laura Tussi

Docente, giornalista e scrittrice, si occupa di pedagogia nonviolenta e interculturale. Ha conseguito cinque lauree specialistiche in formazione degli adulti e consulenza pedagogica nell'ambito delle scienze della formazione e dell'educazione. Coordinamento Italia Campagna Internazionale ICAN - Premio Nobel per la Pace 2017 per il disarmo nucleare universale, collabora con diverse riviste telematiche tra cui PressenzaPeacelinkIldialogoUnimondo, AgoraVox ed ha ricevuto il premio per l'impegno civile nel 70esimo Anniversario della Liberazione M.E.I. - Meeting Etichette Indipendenti, Associazione Arci Ponti di Memoria e Comune di Milano. Autrice dei libri: Sacro (EMI 2009), Memorie e Olocausto (Aracne 2009), Il dovere di ricordare (Aracne 2009), Il pensiero delle differenze(Aracne 2011), Educazione e pace (Mimesis 2012), Un racconto di vita partigiana - con Fabrizio Cracolici, presidente ANPI Nova Milanese (Mimesis 2012), Dare senso al tempo-Il Decalogo oggi. Un cammino di libertà (Paoline 2012), Il dialogo per la pace. Pedagogia della Resistenza contro ogni razzismo (Mimesis 2014), Giovanni Pesce. Per non dimenticare (Mimesis 2015) con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Moni Ovadia, Tiziana Pesce, Ketty Carraffa, Antifascismo e Nonviolenza (Mimesis 2017), con Alfonso Navarra, Adelmo Cervi, Alessandro Marescotti.  Collabora con diverse riviste di settore, tra cui: "Scuola e didattica" - Editrice La Scuola, "Mosaico di Pace", "GAIA" - Ecoistituto del Veneto Alex Langer, "Rivista Anarchica". Promotrice del progetto per non dimenticare delle Città di Nova Milanese e Bolzano www.lageredeportazione.org e del progetto Arci Ponti di memoria www.pontidimemoria.it. Qui il suo canale video.

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