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Onu: 'Affossare la legge contro l'omofobia, un passo indietro dell'Italia'
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"Affossare la legge contro l'omofobia è stato un passo indietro per l'Italia". E' il severo giudizio dell'Alto Commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay, sulla bocciatura da parte della Camera dei Deputati della proposta di legge contro l'omofobia. Secondo l'Alto commissario Onu, il Parlamento italiano non ha tenuto conto delle violenze di cui sono spesso oggetto le persone LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender). "L'omosessualità e gli omosessuali vengono criminalizzati in alcuni Paesi - ha detto il commissario Onu. Ma non possiamo ignorare che i gruppi minoritari, e tra loro gli omosessuali, sono soggetti non solo a violenza, ma a discriminazioni in diversi aspetti della loro vita". Secondo Pillay, che era a Bruxelles per l'apertura del nuovo ufficio Onu per i diritti umani nell'Unione europea, è necessaria quindi "una piena protezione" per gli omosessuali.
Per protestare contro la bocciatura del disegno di legge ieri sera si è tenuta una fiaccolata davanti a Montecitorio. Diversi i commenti contro la bocciatura della proposta di legge Concia che avrebbe introdotto delle aggravanti nei reati compiuti con finalità di "discriminazione sessuale".
"Abbiamo assistito ad uno spettacolo vergognoso con interventi da parte di esponenti dell’UDC che hanno accostato l’orientamento sessuale a incesto, pedofilia, zoofilia, sadismo, necrofilia, masochismo e così via delirando" - ha commentato Aurelio Mancuso, presidente nazionale di Arcigay che ha annunciato una serie di iniziative per i prossimi giorni. "Ancora una volta il Parlamento italiano, che stava discutendo una bozza di legge già ampiamente mediata e monca, di cui abbiamo criticato le lacune e le gravi esclusioni, prima di tutte quella ai danni delle persone transgender, ha deciso di umiliare la dignità delle persone omosessuali".
"La maggioranza dei parlamentari - ha aggiunto Mancuso - ha oggi votato a favore della pregiudiziale costituzionale proposta dall’UDC, che intendeva accreditare che il termine 'orientamento sessuale' non è presente nel nostro ordinamento giuridico. Si tratta di una bugia colossale! I termini sono presenti in tutti i Trattati e Direttive recepiti dal Parlamento e tra l’altro votati praticamente all’unanimità". "E’ stato addirittura il Governo Berlusconi nel 2003 ad introdurre per primo in modo esplicito i termini “orientamento sessuale” nel nostro ordinamento, presenza poi ribadita nel 2008 quando il parlamento ha unanimemente approvato il Trattato di Lisbona" - ha concluso Mancuso.
La Sezione Italiana di Amnesty International non entra nel merito delle specifiche misure che il Parlamento o il Governo intendono adottare per perseguire adeguatamente questo tipo di crimini, ma torna a chiedere che "di fronte al crescente clima di ostilità verso le minoranze, che colpisce in Italia gruppi sempre più ampi di persone (rom, migranti e richiedenti asilo, lesbiche, gay, bisessuali e transgender - Lgbt), tutti i crimini determinati da motivi etnici, razziali, religiosi, di identità di genere o di orientamento sessuale o da ragioni analoghe siano efficacemente investigati e perseguiti secondo leggi che prevedano sanzioni tali da riflettere la gravità della violazione dei diritti umani commessa". L'organizzazione per i diritti umani ritiene necessario ricordare inoltre che "tutti gli atti che hanno come fondamento una discriminazione dovrebbero essere trattati in modo simile, a prescindere dal connotato specifico della discriminazione stessa".
Per quanto riguarda la crescente intolleranza nei confronti di persone Lgbt, anche alla luce della lunga serie di episodi di aggressione riportati dai mezzi d'informazione nel 2009, la Sezione Italiana di Amnesty International sollecita le autorità italiane "ad assicurare che i crimini commessi a causa dell'identità di genere o dell'orientamento sessuale delle vittime siano efficacemente indagati e che chiunque sia ritenuto responsabile sia portato di fronte alla giustizia, nonché a contrastare con maggiore decisione gli atteggiamenti omofobici e a garantire più sicurezza alle persone Lgbt".
Negli ultimi mesi nel contesto di un crescente clima di ostilità verso le minoranze che colpisce anche i rom, i migranti e i richiedenti asilo, gli organi di informazione hanno riportato una serie di notizie di attacchi omofobici in diverse città italiane. In assenza di dati ufficiali relativi ai crimini basati sull'intolleranza contro persone Lgbt, l'Arcigay ha segnalato che il numero di tali episodi nei primi nove mesi del 2009 ha già raggiunto quello complessivo del 2008.
Sabato scorso si era tenuta a Roma una manifestazione promossa da "Uguali", un ampio comitato di associazioni - tra cui Arci, Anpi, Amnesty international e Cgil - in difesa dei diritti LGBT per contrastare l'omofobia e per chiedere al Governo e al Parlamento di tornare ad affrontare il tema delle famiglie omosessuali. [GB]