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Oleodotto BTC e violazione dei diritti umani
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Oleodotto: il rapporto della missione sul campo in Turchia testimonia violazione dei diritti umani e degli standard internazionali
Roma, 5 maggio 2003 - La Campagna internazionale sul controverso progetto di oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan, che attraverserà Azerbaigian, Georgia e Turchia, ha reso pubblico oggi un dettagliato rapporto sulla missione sul campo svoltasi in Turchia nel mese di marzo, nelle cui conclusioni si chiede una moratoria sul progetto.
Nel rapporto sono documentati con dovizia di particolari le violazioni degli standard internazionali e abusi dei diritti umani attualmente in corso connessi al lavoro di costruzione dell'oleodotto portato avanti dal Consorzio BTC, guidato dalla BP e a cui partecipa anche l'ENI, e per cui sono stati chiesti finanziamenti pubblici alla Banca mondiale, alla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo ed a alcune agenzie di credito all'esportazione, tra cui l'italiana SACE.
La missione internazionale, a cui ha partecipato anche la Campagna per la riforma della Banca mondiale, ha riscontrato una forte atmosfera di repressione nella regione curda del Nord Est della Turchia. L'evidente mancanza di libertà di parola non può che condizionare la popolazione locali nelle critiche nei confronti del progetto, danneggiando il processo di consultazione portato avanti dalla BP.
Gli stessi membri della missione internazionale sono stati posti in stato di fermo due volte dalla polizia turca, i loro bagagli perquisiti e la conclusione della missione irrimediabilmente compromessa, anche per non mettere in pericolo, con la loro visita, gli abitanti di alcuni villaggi fortemente impattati dalla costruzione dell'oleodotto.
"Se questo è stato il comportamento della polizia turca nei confronti di alcuni visitatori, possiamo immaginarci cosa possa accadere alla popolazione locale" ha affermato Antonio Tricarico di CRBM, uno dei membri della missione internazionale, "Che la BP, capofila del progetto, dica che non ci sono abusi dei diritti umani è del tutto incredibile: noi li abbiamo visti e subiti da vicino" ha continuato Tricarico.
"Anche la violazione di riconosciuti standard internazionali, sulla mitigazione degli impatti e sulle compensazioni, sono di grande preoccupazione, anche per questa ragione chiediamo una moratoria sul progetto ed una più attenta valutazione da parte dei finanziatori pubblici che erogheranno fondi indispensabili per un progetto i cui costi superano i tre miliardi di dollari" ha concluso Tricarico.
Per ulteriori informazioni:
Campagna per la riforma della Banca mondiale
Luca Manes - 06 7826855 335 5721837
Antonio Tricarico - 328 8485448