ONU e Iraq: embargo si o embargo no?

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Al termine del programma delle Nazioni Unite "Oil for food" che consente all'Iraq di vendere petrolio a patto di investire il ricavato in assistenza umanitaria, il vice-presidente iracheno, Taha Yassin Ramadan, ha detto che l'Iraq accetterà solo un rinnovo tecnico, senza nessuna modifica. Dal quotidiano ufficiale, al-Iraq, si apprende che "l'Iraq si attende che venga revocato in ogni suo punto l'embargo ONU, si ponga fine all'aggressione nelle zone interdette al volo e si ripristini l'assoluta sovranità del Paese". "Un ponte per .." e la società civile mondiale, dopo dieci anni di campagna e richieste, ripropongono il prossimo 22 dicembre agli stati e in particolare all'Italia di dire no all'embargo come forma superiore al diritto internazionale viste la dichiarazione dei diritti dell'uomo e i patti sui diritti economici e sociali, come possibilità di precludere rapporti economici (quali il petrolio) e di sviluppo delle comunità, unica forza di cambiamento del regime di Saddam Hussein. Migliaia di persone stanno morendo in Iraq, tra cui 4500 bambini ogni mese, come diretta conseguenza dell'embargo.
Pubblicato il: 29.11.2001
" Fonte: » Internazionale, Un ponte per..., Televideo;
" Approfondimento: Nuclear, Biological & Chimical Links, Iraq Action, Armi nucleari , Children of Iraq;

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