Nucleare: Legambiente "6 italiani su 10 dicono no", Berlusconi "useremo l'esercito"

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"Gli italiani il nucleare non lo vogliono e non sarà l’uso dell’esercito a convincerli. I sondaggi sempre più ricorrenti dimostrano infatti che la maggioranza dei cittadini non ne vuole sapere di centrali nucleari in Italia tanto meno vicino alle loro case". Forte dei dati di una recentissima indagine Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente replica al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi che ieri ha affermato che per difendere le centrali nucleari "se necessario useremo ancora l'esercito". "Per la realizzazione delle centrali nucleari di quarta generazione non c'e' tempo da perdere" - ha detto Berlusconi nel suo intervento alla Confesercenti. "Prenderemo decisioni assennate suffragate da organismi democratici. Ma una volta che le decisioni saranno prese se necessario useremo ancora l'esercito qualora dovessero esserci tensioni, come già avvenuto per la gestione dei rifiuti in Campania".

"Il premier poi - ha proseguito il responsabile di Legambiente - dovrebbe informarsi meglio sullo sviluppo di una tecnologia che a quanto pare non conosce visto che omette sempre di parlare dei costi esorbitanti di costruzione e gestione insieme al problema della produzione e dello smaltimento delle scorie. Problemi irrisolti a cui Berlusconi non fa mai cenno nei suoi spot sull’atomo. La quarta generazione - ha concluso Ciafani - è in costruzione solo nel paese delle meraviglie immaginato dal presidente del Consiglio, visto che quella è una tecnologia attualmente non disponibile perché ancora nella fase della ricerca".

Il responsabile scientifico di Legambiente si riferiva alla ricerca presentata mercoledì scorso a Roma al Forum 'QualEnergia' secondo la quale "più del 60% degli italiani è contrario al nucleare e quasi 7 cittadini su 10 lo considera pericoloso". La ricerca, condotta da Lorien Consulting e del mensile 'La Nuova Ecologia' nella prima settimana di maggio 2009 su un campione rappresentativo di mille interpellati, mostra che quasi italiani su 10 considerano pericolosa l'energia dall'atomo (65,8%).

"Malgrado la pressione mediatica - ha commentato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - la stragrande maggioranza, a prescindere da fattori anagrafici, socio-economici e di appartenenza politica, definisce l’energia nucleare cara e pericolosa. E privilegia le fonti rinnovabili: infatti solo una minoranza (14%) indica il nucleare come fonte da preferire. Una minoranza che, di fronte all’ipotesi di abitare vicino a una centrale o a un deposito di scorie radioattive, avrebbe comunque seri dubbi".

In crescita, invece, l'interesse verso le fonti alternative, a cui sono favorevoli 8 cittadini su 10. "Anche in tempi in cui si tende a diminuire il budget quotidiano (37,7% degli intervistati) – ha affermato Antonio Valente, direttore della ricerca di Lorien Consulting – gli italiani dichiarano un’aperta disponibilità a pagare di più per garantirsi energie pulite e sostenibili. Nel nostro Paese, pur in un momento in cui la scala dei valori tende a essere messa pesantemente in discussione, i temi legati all’ambiente rimangono prioritari a dimostrazione di una maturità oramai acquisita".

Dalla ricerca emerge che l'ambiente è tra le principali preoccupazioni degli italiani, seconda solo alla disoccupazione. Decisiva infine la questione "dell'atomo in giardino": se si aprisse una centrale nucleare o un deposito di scorie radioattive vicino alla propria casa, il 52,4% degli interpellati "si opporrebbe con tutte le forze", mentre il 32,6% "la accetterebbe se rispettasse precisi parametri di sicurezza". Il 7,8% dichiara che "si trasferirebbe altrove" mentre solo al 4% "non interesserebbe perché non è dannoso per l'uomo".

La scorsa settimana Greenpeace e Legambiente hanno fortemente criticato l'approvazione al Senato dell'articolo 14 del ddl "Sviluppo" che conferisce al Governo la delega per "adottare, entro sei mesi, uno o più decreti legislativi di riassetto per la localizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare". Legambiente invita a firmare l'appello e a promuove le numerose iniziative della campagna "Per il clima contro il nucleare". [GB]

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