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No global? Si local
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I media stanno additando, meglio tardi che mai, gli agenti della polizia che hanno vìolato i diritti umani presso la Diaz. Bene. Noi continuiamo a sottolineare i limiti del “nostro” movimento no global. Lo facciamo a partire dai luoghi. Da Genova a Rio passando per il nostro quartiere.
Reception dei social forum. Lunghe ed estenuanti file per avere un programma, sapere dov'è la sala giusta con l'interprete che traduce ciò che riesce o ciò che vuole...(è una volontaria). Al primo giorno, se ci va bene, seguiamo un'ora di conferenza. Fa molto social e “decrescita felice”.
Platea. Meglio sedersi vicino ai corridoi quasi a garantirsi una via di fuga qualora durante l'incontro scoppi l'autoreferenzialità (io qua, io la). S'inizia. Un'ora di ritardo può bastare?
Press office. Pazienza se non vi sono pc disponibili, rete, dispacci in anteprima, tv a circuito chiuso. L'informazione ad un pubblico più esteso è l'ultimo dei nostri pensieri. Appunto. Poi non lamentiamoci se solo la violenza buca lo schermo.
Buffet. Chi prima arriva meglio alloggia. Pazienza per chi lavora e si ferma a scrivere documenti. Cin cin.
Bagni. Non ci sono. Non c'è tempo per queste cose!
Forum. Ai forum internazionali i primati si aggregano: o di qua o di là; tu da che parti stai? “Il vero forum mondiale siamo noi”. “Noi 7 miliardi e voi solo 8”. “Yes, we camp”. “No OGM”. “Via, via la polizia” ed altre amenità che risuonano stanche dai tempi di “Yankee go home”.
Sfilata. Il gruppo sfila per le strade. Rio, Nairobi, Atene, Porto Alegre. La gente che ivi vi abita manco se ne accorge... Ma è stato un successo, perdiana. L'importante è continuare a dircelo e crederci!
Metà strada. Spetta loro il primo passo... da qui non ci schiodiamo. Scriviamo il nostro bel documento che vuol rinnovare tutta la classe politica dall'ente locale all'Onu: prendere o lasciare. Compromesso alcuno. Siamo noi i puri! (d'altronde...c'è sempre un puro più puro che ti epura - Pietro Nenni)
Piscina. Non vorrete che dopo una giornata al “social forum di Bamako” con 45 gradi all'ombra a parlare di diritto all'acqua non abbia il diritto di un tuffo in piscina, vero?
Poi si torna a casa. Finalmente. Che fatica. Ed è nel proprio territorio, nella propria comunità “local” che si vede se il futuro è social.
Piazza. Ballerini di tango, madonnari, musicanti, venditori ambulanti. Il mondo che abbiamo cercato lontano abita sottocasa. Forse uno sguardo per chi fa più fatica non farebbe male.
Marciapiede. Si saluta “solo” chi si riconosce come amico o conoscente. E quel povero Cristo che non conosce nessuno? Straniero ed estraneo per sempre? Poi giù lo sguardo....non sia mai che pesto qualcosa o trovo 20 euro.
Strada. Sulle strisce abbiamo il diritto di passaggio. Certo. Il SUV deve fermarsi. Bene. Anche noi di fronte al carro armato come a Piazza Tienanmen. Ma rallentare per confermare il nostro diritto di passaggio, forse, è un po' esagerato; non vi pare?
Parcheggio. E' stato calcolato che i conducenti americani impiegano 32 secondi per lasciare un parcheggio; 39 se notano che qualcuno è in attesa. 45 se la persona in attesa è impaziente. Ma noi, in Europa, siamo più celeri ed educati; giusto?
Parco. Le panchine all'ombra sono già tutte occupate. Rimangono quelle al sole che, di solito sono in maggior numero. E' così difficile sedersi più persone nella stessa panchina? Paura di social?
Bar. Un caffè ristretto; senza zucchero. Finisce prima. Se rischiate il “caffè lungo” sarete costretti a subirvi una filippica contro gli immigrati, i governanti, i politicanti. E provare a contraddire il vicino, no? L'altro G8 sta nel bar all'angolo.
Ascensore. Si passa dallo studio della targhetta sul carico persone, mai vista prima, sino allo studio della chiave dell'appartamento. Pur di non guardare il vicino negli occhi.
Abitazione. Vi va bene una doccia alle 23.45 od un'alzata rumorosa alle 4.12? E che ne dite di una hit parade sparata nel primo pomeriggio? Giusto per informare il vicino riguardo la nostra presenza.
Condominio. Perché non riproporre lo stesso documento su “pace e tolleranza tra i popoli” all'assemblea di condominio? D'altronde ci stiamo scannando per il colore da dare alla casa con il coltello tra i denti. Giallo senape o ocra? Decidete, diamine. O di qua o di là.