No alla pena di morte da Roma alla Nigeria

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Si alza forte il grido per una moratoria universale delle esecuzioni capitali durante la "Prima Giornata Mondiale contro la Pena dl Morte", che si terrà nelle maggiori città il 30 novembre. Da Roma a New York, da Parigi a Santiago del Cile vi saranno dei monumenti illuminati nell'ambito delle manifestazioni "Città per la Vita-Città contro la Pena di Morte" per "dar luce alla speranza di vita contro il buio della violenza e della morte". A promuovere questa iniziativa è la Comunità di Sant'Egidio, in accordo con le associazioni raccolte all'interno della World Coalition Against Death Penalty tra cui Amnesty International, Ensemble contre la peine de Mort e National Coalition to Abolish the DP. Contro la pena di morte sono state consegnate in questi giorni all'ambasciata nigeriana di Roma le 10540 firme raccolte dalle redazioni di Femmis e Raggio con la campagna "Giù le mani da Amina: fermiamo le pietre dell'ipocrisia". La campagna per Amina Lawal, condannata a morte per adulterio dalla legge islamica (in vigore negli stati settentrionali) tramite lapidazione, continuerà comunque finchè la donna non sarà prosciolta. Le recenti violenze scatenate dalla provocazione del concorso Miss Mondo proprio in Nigeria, sono state commentate dal nigeriano Wole Soyinka, Nobel per la Letteratura. La Fatwa ha chiesto infatti l'uccisione della giornalista Isioma Daniel accusata di aver pubblicato un articolo considerato blasfemo sul concorso e Soyinka chiede al governo del suo Paese di sconfessare pubblicamente "chi vuole intimidire cento milioni di persone con la nuova esplicita minaccia di emettere condanne a morte a volontà e di radunare orde di idioti ed invasati per orge senza fine di sangue e mutilazioni".
Pubblicato il: 30.11.2002
" Fonte: » Comunità di Sant'Egidio, Femmis, Nessuno Tocchi Caino, Reporters Senza Frontiere;
" Approfondimento: » Amnesty International, Appello all'ONU per la moratoria delle esecuzioni capitali ;

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