Nicaragua: bananeros sequestano il marchio Shell

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In modo inaspettato, un folto gruppo di bananeros ammalati a causa del pesticida Nemag㳀n hanno invaso una delle tante stazioni di servizio della Shell di Managua ed hanno coperto con uno striscione l'enorme logo che sovrasta l'intero stabilimento. La scritta non lasciava alcun dubbio sul significato dell'azione "Marchio posto sotto sequestro dallo studio legale OGESA a favore di 4.200 bananeros ammalati per il Nemag㳀n". Ma cosa c'entra la Shell con i bananeros? L'11 dicembre del 2002 diverse compagnie multinazionali - Dow Chemical conosciuta anche come Dow Agro Sciences, Shell Oil Company, Standar Fruit and Vegetables e Dole Food Corporation - sono state condannate a pagare per danni specifici e compensazione per danni morali (una somma totale reale di 489.400.000 dollari o il suo equivalente in cordobas) in quanto hanno esposto i lavoratori a sostanze chimiche proibite anche negli Stati Uniti. Tra le patologie conseguenti all'uso del pesticida Nemagon utilizzato dalle multinazionali vi sono vari tipi di cancro, sterilità, dolori, atrofie, malformazioni congenite e aborti.

Questa sentenza era stata mandata negli Stati Uniti per la sua esecuzione, ma dopo un lungo processo, la giudice Nora Manella della Corte Federale di Los Angeles - California, aveva rigettato il caso per una serie di "irregolarità ed errori giuridici", sommati ad accuse di frode a carico degli avvocati nicaraguensi. Nella sentenza, la giudice Manella spiegava "la presenza di gravi errori, come i nomi errati delle compagnie denunciate (Shell Oil Company invece di Shell Chemical Company e Dole Food Corporation invece di Dole Food Company), la violazione di procedimenti giuridici di leggi statunitensi e vuoti legali nella sentenza nicaraguense". A causa di questa sentenza, la maggior parte delle altre denunce presentate in Nicaragua da parte del buffet OGESA contro le imprese, erano rimaste bloccate e non erano mai arrivate a sentenza. La strategia di questo studio legale si era quindi spostata verso altri paesi dove le imprese, soprattutto la Dole e la Shell, avevano proprietà (Colombia, Bolivia, Venezuela e Ecuador), con l'obiettivo di rendere esecutiva la sentenza del dicembre 2002 in questi paesi e far mettere sotto sequestro i beni delle multinazionali fino al pagamento degli indennizzi previsti dalla sentenza. Fino ad oggi tali azioni non abbiano ancora raggiunto una sentenza definitiva e che siano già state respinte in alcuni di questi paesi per mancanza di giurisdizione.

La giudice della Terza Sala Civile del Distretto di Managua, Vida Benavente, nel mese di dicembre ha dettato l'esecuzione della sentenza contro Shell, Shell Gran Internacional y Shell International Petroleun, affinché rispondano per i danni provocati ai denuncianti favoriti dalla sentenza stessa. Secondo l'avvocato Angel Espinoza, "la Shell potrà continuare a vendere i suoi prodotti, ma senza che appaia la marca e se la compagnia non pagasse quanto previsto dalla giudice Benavente, si potrebbe arrivare alla messa all'asta del marchio, in quanto attualmente - ha continuato Espinoza - resta in possesso dei bananeros rappresentati da OGESA. Restiamo in possesso della marca e la Shell dovrà rispondere per il valore totale degli indennizzi, dato che la legge prevede che l'obbligazione è solidale e può essere fatta pagare a una qualsiasi delle multinazionali condannate". Attualmente, la Dow Chemical, Dole e Standard Fruit non hanno attività commerciali in Nicaragua e quindi non è stato possibile notificare la decisione della giudice Benavente.

La reazione della Shell non si è fatta attendere. "Le azioni eseguite oggi dalle autorità giudiziarie non sono applicabili a Shell Nicaragua S.A., in quanto essa è un'impresa costituita in base alle leggi della Repubblica del Nicaragua e possiede personalità giuridica propria e non è relazionata con i processi indicati precedentemente e portati avanti contro altre entità". E' probabile che nei prossimi giorni la Shell muova i primi passi per affrontare il caso.

E' bene precisare che questo gruppo di ex lavoratori, non ha nulla a che fare con le migliaia di persone riunite nella ASOTRAEXDAN ed altri associazioni, che hanno marciato per ben 4 volte da Chinandega a Managua chiedendo il rispetto dei propri diritti e che, lo scorso anno, sono rimaste installate per più di 8 mesi nei pressi della Asamblea Nacional, firmando accordi con le istituzioni nicaraguensi. La divisione all'interno del movimento dei bananeros è uno degli elementi che hanno maggiormente danneggiato la loro lotta e di cui hanno approfittato le multinazionali e le stesse istituzioni nicaraguensi per non far fronte alle proprie responsabilità. [AT]

Approfondimento: Campagna Bananeras

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