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Nepal: arrestati 300 giornalisti, manifestazioni pro-democrazia
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Durante le manifestazioni antimonarchiche iniziate ai primi di aprile in Nepal, la polizia ha arrestato 300 giornalisti. Lo comunica Reporter senza Frontiere che ha inviato una lettera di protesta al Primo ministro Surya Bahadur Thapa chiedendo di aprire un'inchiesta sugli arresti e sulle violenze. "Quest'odata di arresti senza precedenti mostra l'ostilità del Governo e delle Forze dell'ordine verso gli operatori indipendenti che stanno seguendo le dimostrazioni per la democrazia" - si legge nella lettera.
La Federazione dei giornalisti nepalesi (Fnj) nei giorni scorsi aveva fortemente protestato chiedendo le dimissioni del Ministro degli interni e della comunicazione Kamal Thapa. 75 giornalisti di varie testate della carta stampata, della radio e della tv sono stati picchiati a colpi di manganello dagli agenti di polizia e, quando si sono riuniti davanti il commissariato centrale per protestare contro il trattamento subito, sono stati tutti arrestati. "Attaccando la stampa, il governo ha dimostrato apertamente la sua propensione alla repressione" - ha detto Tara Nath Dahal, presidente della Fnj, che chiede al premier di scusarsi pubblicamente con la categoria.
Da diciassette giorni a Kathmandu si assiste quotidianamente a cortei guidati dai cinque partiti di opposizione e da altre forze della società civile nepalese, che chiedono la creazione di un governo di unità nazionale e la convocazione immediata di nuove elezioni - informa l'agenzia di stampa Misna. Anche oggi la polizia ha affrontato con manganelli e gas lacrimogeni i dimostranti, che chiedono la creazione di un governo di unità nazionale e la convocazione delle elezioni, arrestandone ottocento. Per sedare le continue manifestazioni che da oltre due settimane si ripetono nella capitale Kathmandu e nei distretti circostanti, il Partito nazionale democratico (Ndp), formazione filomonarchica, ha nominato oggi i membri l'esecutivo e ha chiesto a re Gyanendra di dimettere dal suo incarico il primo ministro Surya Bahadur Thapa.
Nei giorni scorsi il premier Surya Bahadur Thapa aveva accettato le richieste delle formazioni politiche che guidano la proteste, offrendosi di aprire un negoziato per creare un nuovo esecutivo di unità nazionale, ma la sua proposta è stata rigettata dall'opposizione che gli rinfaccia una mancanza di legittimità a condurre trattative, non essendo stato eletto ma nominato dal sovrano, e chiedono colloqui diretti con re Gyanendra. [GB]