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Nel Sudan, l'oro nero porta guerra e fame
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Il Programma alimentare mondiale dell'Onu (Pam) ha lanciato ieri la più vasta operazione di soccorso effettuata da anni sui Monti Nuba al fine di sfamare al più presto 158mila persone, colpite dalla povertà e dalla guerra. Il governo statunitense, quello sudanese e il braccio politico dello Spla (Esercito di liberazione popolare del Sudan) si sono infatti accordati per una sorta di tregua della durata di circa un mese, al fine di consentire l'assistenza umanitaria alla popolazione Nuba. Questo conflitto, come molti altri, trova tra le cause il petrolio. Le donne sudanesi in esilio hanno manifestato forte indignazione per la decisione del Kenya, paese mediatore nel conflitto, di importare petrolio dal Sudan. Primo paese ad aderire all'importazione è stata l'Etiopia con 120.000 tonnellate di benzina e 36.000 tonnellate di kerosene all'anno. Le donne, alcune delle quali lavorano con la Chiesa e le ONG nel Sudan meridionale, hanno anche rimproverato le società petrolifere straniere attualmente presenti in Sudan accusandole di essere complici di genocidio. Da ricordare è l'impegno che, dopo 18 anni di guerra civile, la Comunità Sant'Egidio, con gli aiuti e le trattative diplomatiche e l'Ass. Amani, rappresentata da Padre Kizito, continua nonostante la difficile situazione. A Verona, dal 23 al 30 novembre, si terrà la 21° Rassegna di Cinema Africano.
Pubblicato il: 16.11.2001
" Fonte: » Movimento Laici America Latina, Chiama l'Africa, Ass. Amani , AfricaNews ;
" Approfondimento: » Altreconomia - Fate il pieno di iniziative, Rete di Lilliput;