Nagorno Karabakh: storia e fine dell’autoproclamata Repubblica dell’Artsakh

Stampa

Forze armene in Nagorno Karabakh (1994) – Foto: da Wikimedia Commons

Ogni Stato ha un giorno che ne celebra l’indipendenza. C’è però un popolo che, invece, conserva il ricordo del giorno della scomparsa della sua nazione, della fine della sua esistenza: il popolo armeno della Repubblica dell’Artsakh, nome con il quale era stato battezzato lo Stato mai riconosciuto da alcun Paese al mondo del Nagorno Karabakh, che ha cessato di esistere il 19 settembre, dopo che le truppe dell’Azerbaijan hanno sferrato un violento attacco con aviazione, artiglieria e droni che ha provocato centinaia di vittime.

A seguito dell’aggressione di Baku e della resa totale da parte dell’amministrazione della Repubblica del Nagorno Karabakh, oltre centomila cittadini armeni hanno abbandonato per sempre la loro terra e per giorni macchine, autobus, trattori e carri colmi di valige, macerie di esistenze e lacrime senza soluzione di continuità hanno attraversato il ponte di Hakari verso la vicina Armenia, trasportando un intero popolo divenuto orfano di una terra.

Nagorno Karabakh: la storia

Per capire come si è arrivati all’esodo della popolazione armena dalla sua terra d’origine occorre ripercorrere gli eventi più recenti della storia del territorio conteso del Caucaso meridionale. Il Nagorno Karabakh, terra storicamente armena e popolata per il 95% da cittadini armeni, nel 1921 venne ceduta da Stalin all’Azerbaijan. Una manovra, quella del dittatore georgiano, fatta per compiacere la Turchia di Ataturk e rafforzare il neonato stato azero, ricco di giacimenti di idrocarburi.

Alla fine degli anni ’80, con le prime avvisaglie dell’imminente collasso dell’impero sovietico, i cittadini armeni dell’Oblast Autonomo del Nagorno Karabakh avanzarono richieste di indipendenza dall’Azerbaijan e annessione con la madrepatria. Le rivendicazioni della maggioranza armena vennero però respinte e la convivenza tra le due comunità si fece sempre più difficile, tanto che incominciarono a registrarsi scontri e massacri da ambo le parti che portarono alla guerra, che dal ’92 al ’94 causò la morte di oltre 30 mila persone.

Solo un flebile cessate il fuoco fermò la guerra, che si concluse con la vittoria finale degli armeni, che presero controllo dell’intera regione e proclamarono la nascita della Repubblica dell’Artsakh.

Formalmente, però, in base agli accordi e alle risoluzioni internazionali, il Nagorno Karabakh è rimasto parte dell’Azerbaijan ed è per questo motivo che Baku ne ha sempre rivendicato l’appartenenza.

L’Artsakh, invece, negli anni ha invocato il riconoscimento internazionale appellandosi al diritto dell’autodeterminazione dei popoli ed è stato questo impasse giuridico a impedire la fine delle ostilità.

Il 27 settembre del 2020 l’Azerbaijan infatti ha attaccato nuovamente il territorio armeno arrivando, dopo 44 giorni di scontri, a occupare gran parte della regione...

Segue su Osservatoriodiritti.it

Ultime notizie

COP30: la cronaca della delegazione di Agenzia di Stampa Giovanile

10 Novembre 2025
Una delegazione di 9 giovani e ricercatori trentini è alla Conferenza ONU sul Clima (COP30) a Belém, in Amazzonia, per raccontare e condividere il futuro del Pianeta.

Una vi(t)a semplice

10 Novembre 2025
Il progetto "L’ovale storto" racconta le capacità riabilitative, propedeutiche e inclusive della palla ovale. (Matthias Canapini)

Cosa vogliono gli africani dalla COP30

09 Novembre 2025
Invece di continuare ad aspettare gli aiuti, l'Africa sta cercando di mobilitare investimenti nella sua transizione verde. (Other News)

I Partigiani della Pace

08 Novembre 2025
I Partigiani della Pace: testimoni e costruttori di un futuro possibile. (Laura Tussi)

Il Punto - Tra isole, frontiere e assedi il Mondo resta in equilibrio instabile

07 Novembre 2025
Viviamo in un Mondo in cui la pace è un intervallo e la guerra una condizione. (Raffaele Crocco)

Video

Serbia, arriva a Bruxelles la maratona di protesta di studenti per crollo alla stazione di Novi Sad