Msf: appello per ricerca medica sulle malattie dimenticate

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Medici Senza Frontiere, altre ONG internazionali, scienziati e alcuni premi Nobel si sono uniti oggi alla "Drugs for neglected diseases initiative" (DNDi)* nel lanciare un appello per far sì che la ricerca medica sia indirizzata sempre più a trovare cure, vaccini e strumenti diagnostici per le malattie che colpiscono soprattutto i più poveri.

I firmatari dell'appello - lanciato oggi in contemporanea a Londra, Parigi e Nairobi - chiedono alle istituzioni pubbliche nazionali e internazionali di imprimere una leadership politica alla definizione delle priorità della ricerca medica; di sostenere finanziariamente la ricerca sulle malattie più trascurate e di ridurre la protezione della proprietà intellettuale e le altre barriere che ostacolano le attività di ricerca e sviluppo in campo medico.

MSF è la più grande organizzazione di soccorso medico nei Paesi in via di sviluppo e si misura quotidianamente con la frustrazione di essere costretta a utilizzare strumenti diagnostici e terapeutici inefficaci per curare i malati di leishmaniosi, malattia del sonno e altre patologie mortali e debilitanti che colpiscono soprattutto le popolazioni più povere. Un esempio chiaro sono i test diagnostici per individuare i casi di TBC: gli strumenti oggi disponibili consentono di identificare appena la metà delle persone effettivamente malate: con i sieropositivi e con i bambini il test oggi disponibile è inefficace. "Non vogliamo praticare una medicina di "seconda classe" solo perché i nostri pazienti vivono in Paesi poveri - dice Gianfranco De Maio, responsabile medico di MSF Italia -. Abbiamo bisogno di una cultura dell'innovazione medica che vada incontro ai bisogni sanitari più urgenti, anche se questi riguardano i pazienti più poveri, e che non si limiti a perseguire il profitto concentrandosi solo sulle malattie dei ricchi. Crediamo che le istituzioni pubbliche e i Governi debbano fare la loro parte per rendere questo possibile".

Negli ultimi anni è cresciuta la consapevolezza dello squilibrio fatale che caratterizza la ricerca nel campo medico; sono nate partnership pubblico-private per rispondere ad alcuni dei bisogni più urgenti nel trattamento delle malattie dimenticate. Ma queste iniziative - seppure utili - non rappresentano una vera soluzione di lungo termine. Gli sforzi per salvare la vita ai pazienti affetti da malattie "dimenticate" rimangono drammaticamente sottofinanziati e fanno affidamento solo su finanziamenti privati e di associazioni filantropiche. Questo approccio caritatevole non può risolvere un problema globale come quello di una ricerca medica ormai quasi interamente delegata alle industrie private che inevitabilmente tendono a concentrasi solo sulle malattie dei ricchi che garantiscono un ritorno dei profitti. Fino a oggi nemmeno l'OMS ha fatto della ricerca e sviluppo sulle malattie dimenticate una vera priorità.

"Il problema non potrà essere risolto fino a che non si ammetterà il fallimento dell'attuale sistema di ricerca basato solo sui profitti e sui brevetti - aggiunge De Maio -. Delle 1393 nuove medicine immesse sul mercato tra il 1975 e il 1999 appena 11 erano per malattie tropicali. Una stima aggiornata al 2004 parla di 1550 nuovi farmaci, di cui meno di 20 per malattie tropicali o TBC. La spesa globale per ricerca medica è cresciuta negli ultimi 10 anni da 30 a 106 milioni di dollari. Nello stesso periodo la spesa per ricerca sulle malattie che colpiscono i paesi più poveri è cresciuta molto meno, da 0,3 a 3,5 milioni di dollari. Eppure queste patologie rappresentano il 90% delle npatologie mondiali. E' indispensabile che i Governi intervengano per trovare nuovi meccanismi di incentivo e di finanziamento per una ricerca medica basata sui bisogni di salute pubblica mondiale e non solo sui profitti".

Il peso delle malattie dimenticate

Malattia
Morti nel 2002

HIV/AIDS
2.777.000

Tubercolosi
1.566.000

Malaria
1.272.000

Malattia del sonno
48.000

Morbo di Chagas
14.000

Leishmaniosi
51.000

* La DNDi è un ente non-profit creato nel 2003 per realizzare progetti di ricerca sulle malattie dimenticate. Tra i soci fondatori ci sono MSF, l'istituto di ricerche Pasteur di Parigi, la Fondazione Osvaldo Cruz brasiliana, il ministero della Salute della Malesia e il Consiglio indiano per le ricerche.

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