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Morti di "democrazia" e il ruolo dell'ONU
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Una folla di dimostranti si raccoglie davanti ad un edificio scolastico utilizzato dal contingente statunitense come caserma. Ma i soldati USA aprono il fuoco e sull'asfalto rimangono almeno 13 vittime irachene, 75 i feriti. E' accaduto a Falluja, 50 km da Baghdad. "I dimostranti erano disarmati" dichiarano i presenti. "Dalla folla sono partiti colpi di arma da fuoco" rispondono i militari americani. Intanto l'International Confederation of Free Trade Unions lascia trasparire tutte le sue perplessità sulla "transizione democratica" in Iraq. "L'emergenza umanitaria deve essere risolta il prima possibile e poi la transizione democratica deve essere gestita dal popolo iracheno" ha dichiarato il segretario generale della ICFT Guy Ryder aggiungendo che lo sviluppo di un movimento sindacale libero e democratico sarà essenziale per il futuro del Paese. E Kofi Annan, segretario generale delle Nazioni Unite, è tornato a ribadire la necessità di un ruolo effettivo dell'organizzazione che rappresenta in Iraq. "L'idea di creare un governo in Iraq è un processo" - ha dichiarato ad alcuni giornalisti - "siamo solo in una fase iniziale, spero che si arrivi ad una comprensione reciproca che porti le Nazioni Unite a giocare un ruolo chiave nel futuro dell'Iraq".
" Fonte: International Press Service, United for Peace, United Nations News Service, Rai News 24;
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