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Mine: un Nobel per salvare il Fondo
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In un momento in cui i tragici eventi che si verificano sullo scenario internazionale riportano ancora una volta i temi della pace e della sicurezza all'ordine del giorno, è quanto mai indispensabile sostenere le attività volte a liberare il mondo dal terrore causato dalle mine, dichiara oggi Jody Williams, Premio Nobel per la Pace e fondatrice della Campagna Internazionale per la Messa al Bando delle Mine.
Jody Williams, insignita del Nobel per la Pace nel 1997 congiuntamente alla Campagna da lei fondata, è arrivata a Roma per una visita di quattro giorni in occasione del Quarto Summit dei Premi Nobel per la Pace organizzato dalla Fondazione Gorbachev e ospitato dal Comune di Roma. La sua visita coincide con i tempi di discussione alla Camera della Finanziaria 2004, che comprende il rifinanziamento del Fondo italiano per lo Sminamento Umanitario.
L'Italia, già Paese produttore di mine antipersona, si è dotata nel 2001 di uno speciale Fondo per finanziare attività di sminamento, prevenzione e assistenza alle vittime nei Paesi colpiti da questo flagello. Malgrado il persistere della crisi umanitaria causata da questi ordigni, il governo italiano ha proposto di dimezzare gli stanziamenti destinati a questo tipo di attività, passando dai circa 15 miliardi di euro stanziati per il triennio 2001-2003 a poco più di 7,5 milioni per i prossimi tre anni.
"Negli ultimi anni, l'Italia ha saputo posizionarsi all'avanguardia della lotta mondiale contro le mine," afferma la Williams, lodando le iniziative diplomatiche intraprese dalla Presidenza italiana dell'Unione Europea per promuovere l'universalizzazione della messa al bando delle mine.
"Tuttavia, la funesta eredità lasciata dal passato dell'Italia come produttore di mine, rimane ancora. E con essa rimane la responsabilità morale di contribuire alle azioni volte a sbarazzare il mondo da queste armi vigliacche e indiscriminate. Un'azione dovuta nei confronti dei milioni di persone che vivono nel terrore di saltare su una mina," aggiunge.
Sono sempre più numerosi i gruppi della società civile italiana, le organizzazioni impegnate nell'azione contro le mine, e i cittadini che stanno unendo le loro voci all'appello delle Campagna Italiana contro le Mine affinché la Camera garantisca che i finanziamenti destinati al Fondo per lo Sminamento Umanitario siano commisurati alla effettiva necessità.
Informazioni per i redattori
* In preparazione al voto sulla Finanziaria 2004, Jody Williams incontrerà il Comitato per i Diritti Umani della Commissione Affari Esteri della Camera, giovedì 27 novembre alle 12.00. Nel pomeriggio dello stesso giorno presenzierà ad un dibattito pubblico presso l'Università di Roma Tre (Facoltà di Scienze Politiche, Viale Marconi 446 - Aula VM1)
* Il Fondo per lo Sminamento Umanitario è stato istituito con Legge 58/2001. La sua dotazione finanziaria per il triennio 2001-2003 era di 29 miliardi di lire. Nel 2003 ha contribuito a finanziare interventi in Angola, Azerbaigian, Bosnia, Croazia, Iraq, Yemen e vari Paesi centroamericani attraverso l'Organizzazione degli Stati Americani.
* 82 Paesi nel mondo sono colpiti dalle mine, e più di 90 stati e territori sono infestati da ordigni inesplosi. In 65 Paesi sono stati registrati nuovi casi di vittime delle mine nel 2002. Solo 24 di questi Paesi erano in guerra. Solo il 15% di queste è stato identificato come personale militare: per il restante 85% si è trattato di civili.
* I Paesi con il maggior numero di vittime registrate sono la Cecenia (5.695) e l'Afghanistan (1.286), seguiti da Cambogia (834), Colombia (530), India (523), Iraq (457), Angola (287), Ciad (200), Nepal (177), Vietnam (166), Sri Lanka (142), Burundi (114), Birmania (114) e Pakistan (111).