Milioni di animali uccisi in Europa per testare sostanze chimiche

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Milioni di animali verranno uccisi per testare 30.000 sostanze chimiche nei laboratori europei, nonostante i buoni propositi di massimizzare l'impiego di test alternativi agli animali. Sotto accusa è il Reach (programma di registrazione e controllo sostanze chimiche) che ne prevede ancora un largo uso. Appello della LAV a commissione UE e al ministro Sirchia affinchè venga rispettato l'impegno ad applicare e sviluppare metodi di ricerca senza animali.

In materia di sostanze chimiche la Commissione Europea aveva emanato un Libro Bianco nel febbraio 2001 contenente le norme per la loro regolamentazione e registrazione. Esperti in materia appartenenti alla organizzazione Eurogroup for Animal Welfare, che coordina le principali associazioni animaliste europee, e di cui la LAV è membro, hanno partecipato alla modifica del documento nel senso della eliminazione dell'inutile impiego di animali, dando invece spazio ai moderni ed efficaci metodi alternativi per la valutazione della tossicità delle sostanze chimiche.

Nonostante ciò il REACH (Registration, Evaluation and Authorisation of Chemicals), il programma di registrazione e controllo delle sostanze chimiche, prevede ancora un largo uso di test su animali.

La LAV si unisce al coro di protesta di altre associazioni animaliste europee contro queste misure proposte dalla Commissione Europea, che, oltre ad essere responsabili dell'uccisione di milioni di animali, non garantiranno affatto la sicurezza dei consumatori proprio per l'inattendibilità dei modelli animali.

La LAV chiede un impegno nella direzione dell'impiego degli efficaci e numerosi metodi alternativi oggi a disposizione, in modo da salvaguardare ambiente, salute umana ed evitare l'utilizzo di animali: "questa strada - dichiara Roberta Bartocci del settore Vivisezione della LAV - è percorribile grazie alla ricerca in vitro, nonché, alla raccolta di tutti i dati già a disposizione delle industrie sugli effetti nocivi delle sostanze, onde evitare anche il ripetersi di test già effettuati, del tutto ingiustificato ed inaccettabile. La Commissione e le industrie devono collaborare nella realizzazione di una banca dati per ottimizzare le informazioni già disponibili".

La LAV rivolge un appello al Governo italiano, alla guida del Semestre di Presidenza dell'Unione Europea, e in particolare al ministro Sirchia, affinché venga attuato l'impegno accolto come Raccomandazione in Aula alla Camera dei Deputati il 2 luglio scorso, di attuare "ogni sforzo mirato ad evitare l'uso degli animali nei test sfruttando appieno le informazioni già esistenti, l'uso di test che non prevedano l'uso di animali e l'applicazione del principio di precauzione e lo stanziamento di risorse economiche per sviluppare ulteriori metodi di sperimentazione alternativi all'uso di animali.

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