Migrazioni: trasferiti i 37 e cariche sul sit-in

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Dopo tutta una mattina di sit-in pacifico davanti al Cpt S. Benedetto dove all'interno sono stati rinchiusi i 37 profughi della Cap Anamur, le forze dell'ordine hanno colpito con calci e pugni alcune manifestanti, indossando guanti spruzzati con sostanze tossiche irritanti. Secondo il missionario Padre Giorgio Poletti di Castel Volturno è stato appiccato un finto incendio all'interno del CPT per distogliere l'attenzione dei giovani. A questo è seguito un momento di tensione in cui le forze dell'ordine sono riuscite a rompere il sit-in dei manifestanti. Cinque macchine della polizia seguite dal bus con sopra i 37 rifugiati si sono diretti verso il CPT di Caltanisetta (Pian del Lago) ) dove è presente un centro di identificazione dei richiedenti asilo. Nei prossimi giorni i profughi dovrebbero incontrare la Commissione per l'esame delle domande di asilo inoltrate ieri in tarda serata e in modo piuttosto insolito nelle modalità e nei tempi. Dall'intervista telefonica (scaricabile in mp3) di Meltingpot a Domenica Grillo del Coordinamento palermitano per la pace si apprende che la Prefettura ha dichiarato che il Ministero degli interni ha messo tutto nelle mani della Questura e questo viene considerato "come un modo di affrontare la richiesta di diritto di asilo come un problema di ordine pubblico". A Caltanisetta si sono gia attivati alcuni manifestanti che probabilmente nei prossimi giorni potranno incontrare legalmente i profughi.

Secondo il padre comboniano Giorgio Poletti "questa prassi accelerata lede i diritti di questi profughi". Nella giornata di ieri il console sudanese è stato presente all'interno del CPT di Agrigento, e non ha riconosciuto i profughi come sudanesi. Padre Giorgio Poletti fa notare che "il console rappresentando il governo è la parte contraria, e non dimentichiamo che i profughi stanno scappando dal loro paese". L'associazione la Misericordia ha presentato la domanda di asilo politico, ma la procedura non è completa e quindi i collegi di avvocati si stanno mobilitando per intervenire legalmente. Numerosi gruppi, associazioni assieme ai missionari Comboniani hanno promosso un accorato appello affinchè in tutta Italia vengano spedite email verso il Ministero dell'Interno e la Prefettura più vicina per chiedere il rilascio del personale della nave Cap Anamur detenuti e della nave, e la concessione dell'asilo politico o del permesso di soggiorno per motivi umanitari ai 37 sbarcati e rinchiusi dentro il cpt di Agrigento.

Domani, davanti al gip di Agrigento, si terrà l'udienza di convalida dell'arresto del comandante della Cap Anamur, il tedesco Stefan Schmidt, del suo connazionale Elias Bierldel, responsabile dell'omonima associazione umanitaria, e del primo ufficiale della nave, il russo Vladimir Dhchkevitch, tutti accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e rinchiusi da lunedì nel carcere di Petrusa. Sempre domani, un corteo organizzato dalla Rete antirazzista siciliana chiederà la loro immediata scarcerazione. Il Consiglio del 16° Circuito delle Chiese Valdesi e Metodiste della Sicilia ha scritto una lettera al Ministero dell'Interno affinchè conceda l'asilo politico e l'accoglienza ai profughi e ripensi all'arresto di Stefan Schmidt che non può essere un monito a non essere più "buoni samaritani del mare". Anche il CISS, Ong che si occupa da anni sul territorio siciliano di migranti e richiedenti asilo, condanna fermamente l'arresto del presidente della ong Elias Bierdel e denuncia quelle politiche ufficiali che, rifuggendo dalle proprie responsabilità, attaccano la società civile con accuse di "favoreggiamento" utilizzando come capro espiatorio della propria incapacità di agire, gli operatori sociali che lavorano - quotidianamente e concretamente - per il rispetto dei diritti umani e per l'affermazione dei valori della pace e della solidarietà internazionale.[AT]

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