Migrazioni: dalla Cap Anamur al CPT per l'asilo

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Dopo 22 giorni le autorità italiane hanno autorizzato l' attracco alla banchina del porto di Porto Empedocle della nave Cap Anamur. Questa svolta è arrivata non certo per la volontà di Italia e Germania di offrire asilo ma per la caparbietà del comandante della nave che ha forzato il divieto imposto dalle autorità italiane, lanciando un allarme: 'I profughi a bordo sono stremati'. Nei giorni scorsi sulla nave Cap Anamur battente bandiera tedesca ha fatto domanda di asilo alla Germania. Un provvedimento di arresto è stato disposto per il comandante della Cap Anamur Stefan Schmidt, per l'armatore e presidente dell' omonima associazione umanitaria Elias Bierdel, e per il primo ufficiale con l'ipotesi di "favoreggiamento dell'immigrazione clandestina". Subito dopo sulla nave sono stati messi i sigilli per cui è "sotto sequestro". "Una doccia fredda" ha giudicato Christofer Hein, il direttore del Centro italiano rifugiati che ha dichiarto che "con questo arresto si criminalizzano persone che fanno operazioni umanitarie". Nei Dopo lo sbarco presidiato da un ingente cordone di forze dell'ordine i 37 profughi africani sono stati trasferiti con un pullman nel Centro di permanenza temporanea (CPT) di contrada San Benedetto, ad Agrigento. Fuori ad attenderli, si trovano già una ventina di manifestanti che hanno esposto alcuni striscioni tra cui ''Chiudere i lager''; ''Diritto d' asilo in Italia''.

Sulla fiancata della nave, l'equipaggio della Cap Anamur ha scritto con il gesso, in inglese, per salutare i suoi 37 ex ospiti: ''Vi vogliamo bene, ci mancherete''. Al momento per il governo italiano, il loro status è quello di semplici immigrati clandestini. Nel Cpt, dopo le operazioni d'identificazione, i 37 potranno fare richiesta di asilo politico in Italia. La Germania non sembra disposta a considerare la possibilità di offrire ai sudanesi asilo politico. Intanto in Italia il Consiglio dei Ministri ha approvato definitivamente due regolamenti di attuazione della Bossi - Fini: uno innova le procedure per l'accoglienza dei richiedenti asilo ed il riconoscimento dello status di rifugiato, l'altro razionalizza il trattamento e lo scambio di dati sull'immigrazione tra amministrazioni pubbliche. Un iter più veloce che dovrebbe ridurre i tempi d'attesa da una media di un anno e mezzo a poco più di un mese. L'interconnessione tra gli archivi, già realizzati o in via di realizzazione, dovrebbe garantire una gestione più veloce delle pratiche.

International, ICS - Consorzio Italiano di Solidarieta e Medici Senza Frontiere accolgono con favore l'avvio dell'esame, previsto per oggi alla Camera dei Deputati, della proposta di legge C. 1238-A in materia di protezione umanitaria e di diritto di asilo, che dovra poi passare al vaglio del Senato.

Tuttavia esprimono forti perplessita su alcune questioni fondamentali del testo che rischiano di snaturare il diritto d'asilo e la sua funzione di protezione e accoglienza, come stabilito dalla Convenzione di Ginevra sullo status di rifugiato del 1951. L'Italia continua ad essere l'unico paese dell'Unione europea sprovvisto di una legge organica sul diritto d'asilo. La tutela dei rifugiati aspetta infatti di essere tradotta in legge da oltre 50 anni, dal momento dell'entrata in vigore della Costituzione Italiana che la prevede all'articolo 10, comma 3. Tale lacuna legislativa ha conseguenze drammatiche per coloro che arrivano in Italia in cerca di protezione da situazioni di conflitto e di violazione dei diritti umani.

Altre fonti: Stranieri in Italia, Comitato Cap Anamur

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