Migranti ambientali: serve un approccio di genere

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Foto: Unsplash.com

Essere "un" o "una" migrante ambientale non è la stessa cosa: le dinamiche, i pericoli da affrontare, le sfide sono spesso molto diversi. Ecco perché è necessario un approccio di genere alla migrazione ambientale.

L’esperienza migratoria è profondamente influenzata dalle dinamiche di genere in tutti i suoi aspetti. Uomini e donne, infatti, mostrano tendenze migratorie differenti in ogni fase del ciclo migratorio. La decisione di andarsene, le percezioni del rischio, le priorità, le strategie adottate e le opportunità lavorative, così come l’accesso alle attività di integrazione, sono plasmati da norme, ruoli e responsabilità di genere.

Decodificare le intersezioni tra genere e modelli migratori è dunque fondamentale, in quanto la migrazione può contribuire alla trasformazione delle relazioni di potere tra i sessi e offrire nuove opportunità di emancipazione femminile.

Tuttavia, essa può anche accentuare le disuguaglianze esistenti, esporre le donne a nuove forme di vulnerabilità e amplificare le disparità socioeconomiche di genere.

Le sfide delle donne migranti

Le norme socio-culturali possono limitare la capacità delle donne di migrare senza il consenso di una figura maschile. Quando le donne sono costrette a migrare, affrontano rischi specifici lungo le loro rotte migratorie, inclusi abusi, discriminazioni, sfruttamento e violenza di genere​​, compresa la tratta di persone, ed esclusione sociale. Inoltre, le donne migranti spesso incontrano difficoltà nell’accesso ai servizi igienici e sanitari, compresi quelli relativi alla salute sessuale, mentale e riproduttiva.

Quando le migranti ambientali sono donne

La migrazione ambientale è in gran parte determinata dall’esposizione delle persone ai rischi ambientali e climatici e dalla loro capacità di anticipare, affrontare, adattarsi e riprendersi dalle conseguenze dei pericoli naturali e del degrado ambientale. In generale, coloro che sono economicamente, politicamente e socialmente emarginati all’interno delle comunità colpite dai pericoli naturali e dal degrado ambientale sperimentano più acutamente gli impatti dei cambiamenti climatici. Anche la migrazione ambientale è, quindi, un processo intrinsecamente legato al genere: le vulnerabilità, le esperienze e le priorità dei migranti ambientali variano infatti in base ai ruoli di genere, all’accesso alle risorse, all’istruzione e alle opportunità lavorative​​...

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