Migranti: Giornata mondiale, ma Ue non ratifica la Convenzione

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"Un numero crescente di migranti continua a essere sfruttato e abusato da trafficanti. Altri soffrono discriminazioni, xenofobia o razzismo, mentre in altri casi vengono demonizzati e dipinti come un fardello nelle società ospitanti: anche se studi obiettivi indicano chiaramente i benefici positivi che i migranti possono avere sia sulle società ospitanti che su quelle di partenza, il migrante continua a essere guardato, nel migliore dei casi, con diffidenza" - ha detto il Segretario Generale dell'Onu, Kofi Annan in un messaggio diffuso per la Giornata internazionale dei Migranti che ricorre oggi 18 dicembre. Annan ha invitato tutti i paesi che non l'hanno ancora fatto a firmare e ratificare la Convenzione delle Nazioni Unite per la protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e delle loro famiglie entrata in vigore nel luglio 2003.

Sebbene sia stata approvata nel 1990 ed entrata in vigore nel luglio 2003, la Convenzione non è stata ratificata da nessun Paese dell'Ue: "A Bruxelles i nostri Paesi si scaricano reciprocamente l'accusa di non volerla ratificare" - denuncia Manfred Bergmann di Migrants Rights International. "In Italia, sia in sede di Commissione Diritti Umani interministeriale (presso il Ministero degli Affari Esteri), che nelle varie ambasciate o presso le agenzie internazionali, ci dicono che è l'Europa a non volere questa Convenzione, ma che l'Italia la vorrebbe" - nota Bergmann. "Allo stesso modo, quando andiamo a parlare con il Commissario europeo e con i singoli Stati nazionali dell'Europa, tutti raccontano che sono sempre altre nazioni che non vogliono cominciare a firmarla per non creare un precedente che chissà perché incrinerebbe i rapporti fra i paesi dell'Europa occidentale. È una situazione di scarica barile che va spezzata".

Intanto nuove leggi sull'immigrazione sono entrate in vigore in diversi paesi dell'Europa e negli Stati Uniti. Un seminario promosso dal Master sull'immigrazione dell'Università di Venezia ha messo in risalto che Italia, Francia, Germania, Svizzera, Inghilterra e Stati Uniti - paesi di immigrazione più o meno recente - "sono tutti paesi le cui politiche migratorie vengono da tempo stabilite in base a un vortice di violenza e repressione che sembra crescere ogni giorno di più, indipendentemente dai diversi orientamenti dei governi che di volta in volta si trovano a legiferare su questa materia". E questo nonostante la presenza di migranti, provenienti spesso dai territori delle "cittadinanze deboli" - ha portato negli ultimi decenni un considerevole aumento di ricchezza e produttività in settori centrali, seppure spesso poco visibili, della loro economia. "Chi arriva nei nostri territori come migrante, sembra pertanto condannato a restare migrante per tutta la vita, considerato che il concetto di cittadinanza che si sta affermando tanto nella nuova Unione europea quanto negli Stati Uniti d'America è quello di uno status esclusivo, la cui stessa sostanza e il cui stesso significato riposano sulla non-appartenenza di altri piuttosto che sulla condivisione di qualcosa di comune" - commenta Alessandra Sciurba su Melting Pot.

Per sensibilizzare sui diritti dei migranti sono numerose le iniziative in occasione della Giornata internazionale. L'associazione December 18 promuove l'iniziativa Radio1812, una maratona radiofonica nella quale le radio locali di almeno venti paesi, dall'Australia all'America, trasmetteranno programmi sul tema delle migrazioni. Attraverso il sito interattivo www.radio1812.net è possibile ascoltare i contributi audio, lasciare i propri commenti, partecipare ai blog di discussione e contribuire inserendo i propri contenuti audio.

A Roma stasera si tiene il convegno "L'esperienza cooperativa e i diritti umani dei migranti" che indagherà soprattutto gli aspetti economici e cooperativistici della Convenzione del 1990. Mentre a Cles (TN), l'Osservatorio Migra promuove un dibattito sul tema "Caporalato in Trentino?", una questione venuta all'attenzione nelle scorse settimane dopo che dieci persone, tra cui alcuni titolari di aziende agricole della valle di Non (Trento), sono state arrestate al termine di un'operazione condotta dalla Polizia contro la tratta di esseri umani e il caporalato.

Proprio ieri si è verificata l'ennesima tragedia in mare: più di cento senegalesi che a bordo di una piccola imbarcazione, tentavano di raggiungere le isole spagnole delle Canarie sono scomparsi in mare: solo 25 persone sono state salvate da pescatori del Senegal del Nord. Secondo il racconto dei superstiti erano 127 le persone imbarcate il 3 dicembre a Bolongne, nel Casamance, dirette nell'arcipelago soto la sovranita' spagnola. I naufraghi - quasi tutti giovani - sono stati trovati mentre andavano alla deriva, senza più acqua potabile nè viveri. Sono centinaia i migranti che quest'anno sono rimasti vittime di naufragio dopo essere salpati da porti africani diretti verso le coste dell'Europa meridionale. A fine agosto un bilancio del governo delle Canarie parlava di 490 cadaveri recuperati nell'Atlantico, al largo delle coste africane e spagnole, mentre la Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa calcolavano tra duemila e tremila i migranti scomparsi in mare. [GB]

Altre fonti: Migra, Osservatorio sulla discriminazione degli immigrati nel lavoro.

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