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Miami come Cancùn ?
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E' terminata con un giorno di anticipo la Conferenza ministeriale dei 34 paesi che stanno negoziando l'Area di Libero Commercio delle Americhe (ALCA). In pratica, a livello di ministri del commercio, la conferenza è terminata prima di iniziare, poiché i ministri hanno deciso subito di accettare la dichiarazione ministeriale scritta da Stati Uniti e Brasile, attuali co-presidenti dei negoziati ALCA. Zoellick, il rappresentante di Bush per il commercio internazionale, nel suo intervento ha difeso il testo proposto, indicandolo come un ragionevole compromesso in grado di far rispettare i tempi a suo tempo stabiliti per la firma dell'ALCA, ovvero il gennaio del 2005. In realtà la dichiarazione ministeriale è fortemente generica, stabilisce un accordo comune su una parte generale, lasciando ai paesi aderenti la libertà di non sottoscrivere eventuali parti non gradite.
Le lobby imprenditoriali USA hanno criticato aspramente il risultato di Miami, definendolo troppo poco ambizioso.
La verità è che i problemi emersi a Cancùn non potevano essere cancellati d'incanto e l'unica possibilità americana di evitare di fare di Miami la Seattle dell'ALCA era quella di moderare le richieste ed accettare, almeno momentanemente, le proposte brasiliane.L'esito della Conferenza è perciò il risultato del compromesso siglato pochi giorni fa questi due paesi.
Il testo della dichiarazione ministeriale non entra nel dettaglio di alcuno dei temi scottanti, cioè non dice una parola su agricoltura, brevetti, investimenti, servizi o appalti governativi. Stabilisce solo che alcuni di questi temi potrebbero generare accordi plurilaterali, cioè sottoscritti solo da un aparte dei 34 paesi aderenti all'ALCA. Ma non da alcuna
istruzione al comitato che seguirà i negoziati di come tradurre in concreto questa elasticità.
Nei giorni precedenti, il rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti, Robert Zoellick, aveva annunciato il lancio di negoziati bilaterali di libero scambio con diversi paesi: Colombia, Perù, Ecuador e Bolivia, Panama e la Repubblica Dominicana. Zoellick precedentemente, si era incontrato con cinque paesi dell'America centrale per il lancio dell'ultimo round di negoziati per fare partire nel 2004 il Central America Free Trade Agreement (CAFTA).
Insomma a Miami gli USA hanno rinunciato allo scontro ma la loro strategia persegue l'obiettivo di dividere i paesi americani ed isolare il Brasile e gli altri paesi che hanno espresso delle critiche alla politica egemonica degli USA, anche in materia commerciale. I negoziati durante il prossimo anno non saranno così tranquilli come la conferenza di Miami e non è detto che la scadenza del gennaio 2005 sia rispettata.
Roberto Meregalli
Beati i Costruttori di Pace - Rete di Lilliput GLT Commercio
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