Maldive: repressione e torture nel paradiso delle vacanze

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"Quello che viene tipicamente percepito come tranquillo 'paradiso delle vacanze', in verità detiene un vergognoso record di repressione di pacifici oppositori", sintetizza Kate Allen, Direttore di Amnesty International UK, presentando il nuovo rapporto dell'organizzazione per i diritti umani sulle Maldive.

Secondo Amnesty International, infatti, nelle isole Maldive il governo usa la tortura per punire i dissidenti politici eseguendo detenzioni arbitrarie e celebrando processi iniqui.

I media e il sistema giudiziario sono strettamente controllati dal governo. I turisti che visitano le isole raramente conoscono la sorte di politici e giornalisti che si sono opposti alle politiche del presidente di Maumoon Abdul Gayoom. Anche l'organizzazione internazionale Reporters Senza Frontiere (RsF) denuncia come il governo promuova una visione paradisiaca delle Maldive anche atrraverso i numerosi siti dedicati al turismo. Ben altra sorte è dedicata invece a chi nei siti Internet pubblica materiale di dissenso politico. Per un'e-mail "critica" verso il governo sono state condannate infatti all'ergastolo ben quattro persone.

Nel gennaio scorso anche ICTFU (International Confederation of Free Trade Unions) diffuse un rapporto in cui denunciava la mancanza di diritti sindacali, la discriminazione nei confronti delle donne e lo sfruttamento del lavoro minorile, definendo le Maldive paradiso per i turisti, non certo per i lavoratori.

Fonti: Amnesty International, Reporters Senza Frontiere, ICTFU.

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