Madagascar: due presidenti e un paese

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"Dalla data del primo turno delle elezione del Presidente della Repubblica del Madagascar" - ha denunciato l'assemblea del VIS (Volontariato Internazionale per lo sviluppo)- "si sta assistendo all'atteggiamento ambiguo della Comunità Internazionale che, sino ad ora, non ha denunciato la gravità della situazione e non ha riconosciuto ufficialmente le scelte democratiche del popolo malgascio." La grave crisi politica è iniziata con le elezioni presidenziali: dopo il primo turno si sarebbero dovuti fronteggiare il presidente uscente Didier Ratsiraka e il leader dell'opposizione Marc Ravalomanana, ex-sindaco della capitale Antananarivo. Quest'ultimo, però, sostiene di aver ottenuto la maggioranza necessaria per vincere le elezioni ed ha rifiutato l'esito del primo turno denunciando brogli nel conteggio dei voti. Ravalomanana è sostenuto da un movimento civile che ha iniziato un'ondata di scioperi che ha totalmente paralizzato la vita della capitale. Questa massiccia protesta non violenta sta dando una grande lezione di democrazia e senso civico ma gli attori internazionali più influenti in Madagascar, l'Organizzazione Unione Africana (OUA), Francia, Stati Uniti e Unione Europea (primo partner economico del paese) devono, secondo le associazioni di volontariato che operano nel Paese, intervenire per evitare che lo scontro degeneri nella violenza e si aggravi la già difficile situazione del popolo malgascio, colpito da fame e malattie.
Pubblicato il: 18.05.2002
" Fonte: » Villaggio Volint, Fides, Secretariat of Missions , Chiama L'Africa;
" Approfondimento: » SOS Madagascar, Equilibri;

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