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Ma si; blocchiamo tutto
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Ma si; blocchiamo tutto. Tassisti a Roma. Forconi contro Porconi. Camionisti in autostrada. Farmacisti in piazza. Notai sui giornali. Avanti popolo... alla riscossa. Corporazioni (di mussoliniana memoria) di tutt'Italia unitevi! Non permettiamo ai più di lavorare, faticare, investire, rialzarsi per un'Italia capace a risalire la china.
In fondo il comandante ce l'abbiamo già: Schettino. Quando la nave affonda va al più presto abbandonata...eh che diamine. Ognuno per sé con nonchalance: “S'inclinava, ho preso e sono sceso”. Nulla di più coerente; non vi sembra?
L'Italia sta sprofondando? Fermate il mondo, voglio scendere. Altro che scialuppe di salvataggio, altro che prima le donne ed i bambini, prima gli asili e le scuole pubbliche, l'Aquila ed i disastrati dalle alluvioni. Prima noi ed i nostri interessi corporativi. Abbiamo fatto denari a palate ieri, spesso mantenuti e nullafacenti e ben al di sopra dello standard di vita che potevamo permetterci, li vogliamo fare oggi e guai chi ci mette i bastoni tra le ruote domani.
Parafrasando Kennedy: “non chiediamoci cosa possiamo fare noi per il nostro paese ma cosa possiamo fare noi per fermare chi vuol far andare avanti, nonostante tutto, questo paese”. Blocchiamoli tutti, quindi, i soliti mozzi, i crumiri, coloro che si svegliano presto e terminan tardi facendo il lavoro proprio ed altrui sin troppo occupati di stare al bar...come Schettino per l'appunto. Stiamo assieme. Dai “disoccupati organizzati” (più presenti, guarda caso, ove il mercato cerca disperatamente fornai, falegnami, idraulici e lavapiatti) sino a Forza Nuova con un unico slogan: “tanto peggio tanto meglio”.
Si può ben sgolare il Capo dello Stato nel tenere insieme questa povera Italia dimentico che, dopo 20 anni di TV commerciale, v'è solo un motto nazional popolare: “tutto ruota intorno a me”. Salvo Silvio, salvi tutti. Chi fa per se fa per tre. Benvenuti nel paese di bengodi ove è lecito evadere, falsare il bilancio, ove i furbi hanno sempre la meglio e chi s'ammazza di fatica vien deriso. Gli eroi dell'oggi sono i 7.500 colleghi evasori totali che creano una voragine da 50 miliardi / anno. Cose da far rabbrividire i “costi della politica”.
Ma è inutile cercare nella terza classe della Concordia semiaffondata chi vuol bloccare l'Italia. Meglio guardare alla “prima”; a chi ha perso il potere e fa di tutto per riaverlo. A chi ha respinto in Sicilia il 90% dei fondi europei per inettitudine. E, qui, il mix si fa interessante. Si va dalla santa patrona degli evasori “Lega nord” sino alle destre doppiogiochiste (forze di piazza e di governo). Finito? Macchè! Le sinistre extraparlamentari cacciate a furor di popolo dal parlamento (esistono ancora?) son pronte alla “lotta dura senza paura”. Centinaia di giovani a manifestare sotto Palazzo Chigi con i pescatori invece d'andare a scuola. Si. Certo. Si capisce. Pagelle pari a schedine per colpa del sistema.
Il tutto mentre l'antipolitica di Grillo smonta la proposta di legge sulla cittadinanza che ha come testimonial il Capo dello Stato con la campagna “l'Italia sono anch'io” affinché il figlio di immigrati nato in Italia abbia semplicemente la cittadinanza italiana. Nulla più. Non vi sembran fantastici questi fomentatori del “tutti contro tutti”? Ma si. Avran pur diritto anche loro. Dopo le showgirls da calendario a palazzo Chigi è il tempo dei comici. E lasciatemelo dire una volta per tutte: chi se ne frega dell'immagine internazionale, dello spread in crescita, del debito pubblico fuori controllo e della polverizzazione del Bel Paese che si sgretola. Colosseo in primis.
Ma scusate; se rischiamo il default, se migliaia di lavoratori perdono il lavoro giorno dopo giorno, se malati e ricoverati non possono avere il piatto di verdura a Catania, se vengono a mancare i generi alimentari negli asili, negli ospedali, nelle mense per i poveri o negli ospizi, oppure la benzina alle ambulanze a noi che c'importa? Mica ci stiamo noi, giusto? D'altronde vengon bruciati “appena” 200 milioni di euro dei quali 50 di frutta e verdura già marcia prim'ancora di raggiungere il bancone. Cos'ha da gridare Coldiretti a riguardo?
Ma si; blocchiamo tutto come fecero l'11 settembre del '73 i fascisti di Pinochet in Cile, servendosi degli ignavi camionisti, per deporre prima quel socialisteggiante di Allende ed imporr eil pugno di ferro.
Forza, avanti tutta. Abbiamo anche il terremoto come alleato che riversa impiegati ed allievi in strada. Che volete di più?
E se la FIAT si trova costretta a chiudere le catene di montaggio ed a tardare le produzioni...non si tratta che di anticipare i suoi trasferimenti di stabilimenti all'estero. Tutto qui.
Non è bellissima quest'Italia dell'“ognuno per se” che frana ogni due gocce d'acqua ove è saltato ogni principio d'autorità? Da anni se una maestra sgrida un ragazzino, il giorno stesso i genitori protestano inveendo contro l'insegnante. Se bocci qualcuno, perché è semplicemente un asino, quello ricorre al Tar con tanto di parenti ed avvocati appresso. Se un adolescente fa il bullo sfasciando metà bus è colpa della società che non l'ha capito e saputo ascoltare. Siamo o non siamo quelli del “vietato vietare”?
Aldo Grasso: “ma vedremo mai l'alba di un giorno in cui gli incapaci restano inattivi e gli sciocchi zitti”? La festa deve continuare, amici. Sacrifici e responsabilità lasciamole altrui. Adesso vi devo lasciare. E' carnevale. Mi aspettano veline ed happy hour. E' presto sia per la terza repubblica che per la quaresima. Au revoir.