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Loppiano (Firenze): in 1400 per un'Europa unita e solidale
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Manca poco più di una settimana alla Marcia mondiale per la pace e la nonviolenza che chiede a gran voce: il disarmo nucleare a livello mondiale, il ritiro immediato delle truppe di invasione dai territori occupati, la riduzione progressiva e proporzionale delle armi convenzionali, la firma di trattati di non aggressione tra paesi e la rinuncia dei governi a utilizzare le guerre come metodo di risoluzione dei conflitti. In Europa la marcia toccherà non solo i paesi dell’Unione politica ma anche quelli dell’Unione geografica come Serbia e Turchia. Ciò servirà a rafforzare la rinuncia unilaterale di Obama allo scudo stellare in Europa e al dialogo aperto con il presidente russo Medvedev.
Di Europa unita, solidale e “oltre” ogni steccato e nazionalismo che sappia affrontare le sfide della disgregazione, immigrazione, giustizia sociale, sostegno alla vita, economia, hanno discusso i movimenti e le associazioni delle Chiese cristiane presenti in Italia, riunitesi a Loppiano (Firenze) lo scorso week end per l’evento Insieme per l'Europa. Hanno partecipato oltre 1400 rappresentanti da più di cinquanta movimenti laicali. Questa tappa italiana, in seguito alle grandi manifestazioni di Stoccarda del 2004 e 2007, è in sinergia con decine di altre manifestazioni analoghe in diverse nazioni europee.
Sull'iniziativa si è espresso anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il quale, con una nota di apprezzamento, ha ribadito come “in uno scenario internazionale caratterizzato da profondi mutamenti e da sfide di portata globale assume particolare rilevanza l'impegno di quanti contribuiscono a promuovere un forte spirito di solidarietà e di coesione sociale per consolidare, attraverso il processo di unificazione europea, i valori della libertà e dignità della persona, della coesistenza pacifica tra gli Stati e di una più equa distribuzione delle risorse"
Con un appello finale, i presenti a Loppiano hanno confermato il proprio impegno all’ “accoglienza a persone di origini e di culture diverse”.“Camminiamo insieme – si legge ancora nel testo – per un’economia al servizio del bene comune, per lo sviluppo dei Paesi più svantaggiati, cominciando da quelli dell’Africa e per la fraternità in ogni ambito, tra popoli ed etnie, ponendoci al servizio della pace e dell’unità della famiglia umana”.
Insieme per l’Europa è stato un evento con alle spalle una storia di 10 anni di collaborazione e comunione tra movimenti e aggregazioni laicali, non solo cattolici e italiani ma di altre Chiese e Paesi d’Europa. Sono intervenuti alcuni responsabili di movimenti e comunità, come: G. Paolo Ramonda (Comunità Papa Giovanni XXIII), Salvatore Martinez (RnS), Maria Voce Emmaus (Focolari), Marco Impagliazzo (Comunità di Sant’Egidio), Carlo e Maria Carla Volpini (Equipes Notre Dame), Gerhard Pross (YMCA-Chiesa Evangelica).
Al centro delle due tavole rotonde sono state poste grandi sfide: “Fragilità e famiglia”, “Economia e povertà”, con esperti e testimoni di movimenti e associazioni, impegnati in prima linea sui fronti della giustizia, disabilità, accoglienza immigrati, nuova economia al servizio dell’uomo. Il dire con il fare. S’è parlato del Progetto Dream e la trattoria dei disabili della Comunità di Sant’Egidio, le casa famiglia dell’Associazione Papa Giovanni XXIII, le molte fragilità sostenute dalla Comunità Nuovi Orizzonti, la casa per famiglie a Loreto e la possibilità di vivere il Vangelo anche nel mondo notarile del RnS, il progetto di Economia di Comunione a cui aderiscono in Italia circa 250 aziende. [FP]