Lo sciopero per il clima

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Greta Thunberg è una ragazzina svedese di soli 16 anni e in poco tempo è diventata un’icona dell’ambientalismo. Ha la sindrome di Asperger e in genere parla solo quando è necessario. Ma tutto il mondo si è accorto di lei qualche giorno fa, a Davos, quando ha parlato davanti ai big della Terra: «State distruggendo il mio futuro non voglio che speriate, vi voglio vedere nel panico». Greta l’avevamo conosciuta agli inizi di dicembre quando aveva partecipato con un intervento al vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop24) in Polonia. «Non siete abbastanza maturi per dire le cose come stanno e lasciate anche questo peso a noi ragazzini», aveva sottolineato.

A inizio anno scolastico, lo scorso autunno, Greta decise di scioperare da scuola ogni venerdì mattina per fare sit-in davanti al Parlamento di Stoccolma. Il suo obiettivo era quello di protestare contro il cambiamento climatico in atto. E così in poco tempo è diventata un punto di riferimento (ha solo 16 anni!!!) per migliaia di persone…. divenute poi milioni in tutto il mondo. E così l’unione fa la forza. Sì, perché se all’inizio era solo Greta a protestare, da qualche settimana si è sparsa la voce e in molte città nel mondo si stanno svolgendo scioperi il venerdì mattina in favore del clima. In Svizzera erano in 22mila, in Germania 30mila, in Belgio 35mila. E proprio qui 3 mila scienziati hanno firmato una lettera aperta in cui sostengono lo sciopero del clima intrapreso da questi giovani attivisti: «Come scienziati, e sulla base di fatti scientifici, gli attivisti del clima hanno ragione».

Sono studenti di tutte le classi, dalle elementari all’università: «continueremo finché non saremo sicuri di essere stati ascoltati», ha dichiarato Adélaïde Charlier, tra i coordinatori di Youth4Climate, l’organizzazione che sta dietro la marcia. Anche in Italia da alcune settimane ragazze e ragazzi e cittadini di tutte le età e senza riferimenti politici si ritrovano in piazza ogni venerdì, guidati dagli hashtag #FridaysForFuture e #ClimateStrike per far sentire la propria voce in favore del clima.

Il primo febbraio scorso ci sono state manifestazioni a Brescia, Pisa, Bologna, Milano, Venezia, Torino, Roma, Genova e Taranto. E pensare che tutto è partito da Greta che è riuscita a mobilitare mezzo mondo per il clima e per una mancata presa di posizione da parte dei leader politici di fronte a quanto sta accadendo all’ambienteIl prossimo grande appuntamento sarà la Marcia Globale a favore del clima prevista per il 15 marzo 2019. Hanno già aderito all’iniziativa ben 40 Paesi al mondo…per ora!

Lorenzo Russo da Cittanuova.it

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