Liberia: firmato accordo di pace, iniziano le missioni umanitarie

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E' stato siglato il 18 agosto ad Accra, in Ghana, l'accordo di pace globale tra i governativi del neo presidente liberiano Moses Blah e i due movimenti ribelli attivi nel Paese: il Lurd (Liberiani uniti per la riconciliazione e la democrazia) e il Model (Movimento per la democrazia in Liberia).

Come riferisce l'agenzia Misna almeno sulla carta l'accordo dovrebbe mettere fine ad una delle più crudeli e sanguinose guerre civili nel continente africano.
Il nuovo governo di transizione, che dovrà essere rappresentativo di tutte le componenti politiche, sociali e di liberazione, verrà insediato a Monrovia, con il delicato compito di traghettare il Paese verso le tanto attese libere elezioni che sanciranno la definitiva svolta democratica. Blah resterà in carica fino al 14 ottobre prossimo, la scadenza ufficiale del suo mandato.

Mentre le trattative erano in corso, governo e ribelli hanno dato il via libera all'ingresso, in tutto il Paese, delle missioni umanitarie delle organizzazioni internazionali, segnando così una tregua per i civili liberiani provati dalla guerra.

La situazione dei civili è infatti drammatica. Le violenze e gli stupri continuano, alla Misna la portavoce di Medici senza frontiere (Msf), Kris Torgeson, ha confermato la drammatica situazione alimentare. Secondo la Torgeson gli aiuti umanitari a disposizione sono minimi e appena il 10 per cento del fabbisogno della città. Molte le persone che non hanno ancora ricevuto cibo, sia a causa dell'impossibilità di raggiungere certe zone sia perchè molte persone che hanno trovato rifugio in scuole o chiese non hanno trovato ancora il coraggio di abbandonarlo.

L'Unicef - nel quadro del piano di azione previsto nell'appello ONU - opera ora un ruolo centrale nell'assistenza ai bambini e alle donne liberiane e, nel complesso, ai civili e agli sfollati intrappolati nella guerra civile: tra gli interventi previsti importante è quello volto alla protezione dei bambini più vulnerabili e alla smobilitazione e reintegrazione dei bambini soldato.

Fonti: Misna, Warnews, Un News, Unicef.

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