Le voci americane contro l'attacco all'Iraq

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Mentre il vicepresidente USA Cheney ha dichiarato che un attacco preventivo all'Iraq sarebbe giustificato, i media e l'opinione pubblica americana ed europea pongono forti perplessità. Oltre a James Baker, segretario di Stato durante l'amministrazione di Bush, si sono espressi contro un intervento unilaterale contro l'Iraq anche Ramsey Clark, ex ministro della Giustizia Usa e tutti i repubblicani americani di lungo corso, membri dell'establishment, spesso molto vicini alla cerchia del presidente Bush. In un raid aereo angloamericano la notte del 25 agosto sono morti otto civili iracheni ed altri nove sono rimasti feriti nella zona di Bassora, 550 chilometri a sud di Baghdad. In occasione dell'annuale fiera delle armi "made in USA" che si terrà a Washington dal 14 al 16 settembre prossimi, i movimenti pacifisti statunitensi hanno indetto un incontro con manifestazioni per "fermare la guerra prima che inizi". Negli Stati Uniti è stata indetta una giornata di mobiiltazione per il 26 ottobre, il primo anniversario dell'emazione della ACTION act, una legge che ha tolto ogni controllo ai servizi segreti per le indagini contro il terrorismo. Pax Christi Italia prende posizione contro una nuova guerra all'Iraq appellandosi al governo italiano di ispirare la propria linea politica all'articolo 11 della Costituzione per "non violare quanto disposto dalla carta delle Nazioni Unite e non mettersi in contrasto anche con il pensiero più tradizionale della dottrina morale cristiana". Intanto l'organizzazione "Un ponte per" ha preparato il testo per le mozioni da presentare nei comuni d'Italia e una petizione da sottoporre al governo e al parlamento italiano.
Pubblicato il: 28.08.2002 " Fonte: » Warnews, International Answer, Pax Christi, Un ponte per;
" Aggiornamenti: » Gli USA corteggiano le ONG, Campagna Adotta una colf, Antiwar.com, I paesi arabi si oppongono;

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