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Le elezioni nel sistema di potere "a castello" del Trattato
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Si vota per il "parlamento europeo". Ma in quale quadro istituzionale esso si colloca? Nelle democrazie il Parlamento è sovrano. Nel "Progetto di Trattato" pomposamente detto "costituzione europea", il "Parlamento" (art.19) ha invece una natura cadetta. Si colloca nel cono d'ombra del potere. Con uno stravolgimento della stessa concezione ottocentesca della "sovranità parlamentare", viene reso subalterno ad una "cupola" di esecutivi indebitamente rafforzati. Solo apparentemente libero di assumere un ruolo decisionale reale, di fronte a delle candidature presidenziali (di Commissione e Consiglio UE) e ad "organi" tecnocratici e politico-burocratici che non sorgono dal suo seno.
Siamo infatti in un "modello" opposto a quello della Costituzione italiana. Forse si capirebbe meglio con un disegno. Il "Modello della Costituzione italiana" è quello della "sovranità popolare", della democrazia. Al vertice mette "il POPOLO" (cittadini, organi e movimenti) e subito dopo viene il PARLAMENTO che elegge. Sotto il Parlamento c'è il GOVERNO PARLAMENTARE (governo e Parlamento in posizione paritaria) e sullo stesso piano il DECENTRAMENTO POLITICO (Regioni e Autonomie locali). Sotto il "governo parlamentare" ci sono le sue articolazioni: "ASSEMBLEA E COMMISSIONI PARLAMENTARI" e "CONSIGLIO DEI MINISTRI". Tutti organi collegiali. Poi vengono: "Presidenza del consiglio", "Ministeri" e sotto questi gli "Enti Pubblici" (economici, sociali e di ricerca) soggetti però anche al Parlamento e a Regioni ed autonomie locali".
Il "progetto" di "costituzione per l'Europa" che per procedura "imposta dal Presidium" della Convenzione non è stato votato ma "adottato" per acclamazione, colloca invece al vertice del potere della "Unione" TRE ORGANI MONOCRATICI.
Uno è il vecchio "PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA"(art.26), che viene candidato dai capi di stato o di governo: nato in conformità con una Comunità solo economica (MEC), invece che abolito resta anche ora che si dice "politica".
A questo la "Convenzione" propone l'aggiunta del "PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO" (art. 21), eletto dai Capi di stato o di governo, con funzioni di "rappresentanza esterna" per le materie relative alla "politica estera" e "alla sicurezza comune", che confusionariamente sono anche le materie titolate al monocratico "MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI DELL'UNIONE" (art.27).
Poi ci sono cinque organi collegiali, ma ben TRE anch'essi di natura PRESIDENZIALISTA. Infatti, oltre al PARLAMENTO (art. 19) e alla CORTE DI GIUSTIZIA (art.28), ci sono: un organo di vertice come il "CONSIGLIO EUROPEO" dei capi di stato o di governo" (art.20); un altro organo di vertice con "funzione legislativa" come il "CONSIGLIO DEI MINISTRI"(art.22), "nominato dagli stati⅀"(art.23); e un organo tecnocratico come la "COMMISSIONE EUROPEA" (art.25), che "esercita in piena indipendenza"; e senza cui nessun "atto legislativo dell'Unione può essere adottato". A tale organo burocratico/tecnocratico è affidato "l'interesse generale europeo" e l'applicazione "della Costituzione" e "del diritto dell'Unione" (art.25, n.1). Sotto il dominus del suo Presidente che così diventa, ad un tempo, "capo di governo" e "capo di stato" garante della "costituzione".
Un sistema di potere "a castello", a sua volta però dominato dalla "costituzione economica" culminante nei poteri esclusivi sull'Euro della Banca Centrale Europea(art.29) che, in simbiosi con FMI e Banca Mondiale da un lato e Commissione e Consiglio Europeo dei "capi" dall'altro, determina le condizioni della "stabilità economica" e "dei prezzi" (art.29, n.2). Una BCE "dotata di personalità giuridica" e pienamente "indipendente nell'esercizio dei suoi poteri (art.29, n.3). Che non risponde ad alcuna istituzione politica e tanto meno elettiva. In tal modo "i diritti fondamentali" sono solo una giaculatoria aggiunta nella "II parte", un'appendice dei titolari del potere economico.
Inutili i commenti. Basta ricordarsi che ci sono solo "due forme del potere": quella che va "dal basso in alto" che si chiama "democrazia"; quella che va "dall'alto in basso" che si chiama "oligarchia". E si capirà perché nella UE non si litiga sui contenuti ma solo su chi deve contare di più con la "doppia maggioraranza".
di Angelo Ruggeri del Movimento per la Difesa e il Rilancio della Costituzione