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Le due facce del ddl sull’ingresso in Italia dei lavoratori stranieri
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Foto: Unsplash.com
Mentre i senatori lavoreranno nelle Commissioni, la Camera si riunirà in plenaria per votare il ddl 2088 di conversione in legge del decreto-legge n. 145 del 2024, recante “Disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale, nonché dei relativi procedimenti giurisdizionali”.
Un testo di legge particolarmente discusso in Parlamento tra le forze politiche e nelle numerose audizioni di queste settimane di esperti, delle rappresentanze sociali e datoriali, e delle associazioni di Terzo settore.
Il testo, se così si può dire, presenta due facce: una di semplificazione nella gestione degli ingressi di lavoratori stranieri regolari con alcune scelte anche condivisibili; e l’altra, di contrasto ai nuovi arrivi con un approccio securitario, a mio parere inutile e dispendioso.
Vediamo gli elementi di positività. È prevista un’accelerazione delle procedure attraverso la digitalizzazione di alcune fasi del procedimento amministrativo. Il ddl prevede click day differenziati a seconda dei settori e non per Regioni come si era ipotizzato inizialmente; rafforza i controlli sulle aziende prevedendo una precompilazione delle domande prima dei click day per sottoporre a verifica il datore di lavoro richiedente; saranno sanzionati gli imprenditori che nel triennio precedente hanno attivato la procedura di richiesta per lavoratori stranieri senza poi sottoscrivere veri contratti. Il lavoratore straniero stagionale potrà prolungare la propria permanenza per la ricerca di un nuovo impiego entro 60 giorni dalla scadenza dell’ultimo contratto. Aumenta in via sperimentale la quota di badanti per il 2025, 10mila unità lavorative in più, assieme ai 165 mila nuovi ingressi. Il disegno di legge introduce uno speciale permesso di soggiorno di sei mesi per i lavoratori stranieri riconosciuti vittime di caporalato e un sistema di protezione aggiuntivo per chi denuncia casi di sfruttamento o collabora attivamente nelle attività di accertamento...