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Le autorità cinesi bloccano Oneworld
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Secondo un documento realizzato dall'università di Harvard, il governo cinese ha bloccato l'accesso di Oneworld e di altri 19.000 siti internet tra i quali figurano siti di informazione internazionale quali la BBC e la CNN. Questa manovra si inserisce nella politica che le autorità cinesi conducono per controllare i contenuti di internet e impedire l'accesso a notizie riguardanti i diritti umani e la diffusione di informazioni dissidenti e critiche nei confronti del Governo. Amnesty International nel novembre scorso aveva scritto alle autorità cinesi affinchè rilasciassero le persone attualmente agli arresti o condannate per aver utilizzato Internet. Anche i motori di ricerca tipo Google hanno subito la stessa censura, tuttavia secondo il New Scientist la censura in Cina anche nel caso di Google può essere aggirata dagli utenti di quel paese con un curioso espediente e cioè attraverso un mirror particolare, che visualizza i suoi testi "al contrario" chiamato elgooG. Intanto anche dall'amministrazione Bush è giunta la proposta di collegare tutti i provider americani ad un unico sistema centralizzato di controllo delle comunicazioni internet. Questa eventualità rischia di avvicinare pericolosamente le politiche di controllo del flusso dei dati applicate da Washington a quelle già ampiamente impiegate dal regime cinese di Pechino.
Pubblicato il: 10.01.2003
" Fonte: » Oneworld Spagna, Punto Informatico, Amnesty International ;
" Approfondimento: » Peekabooty (software per superare la censura)