Le acque contese tra Marocco e Algeria

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Foto: Unsplash.com

Con i suoi 433 chilometri il fiume Guir è uno dei wadi più estesi del Nordafrica. La sua fonte è nella catena montuosa dell’Alto Atlante, nella parte centrale del Marocco. Da qui prosegue verso sud, oltrepassa il confine con l’Algeria dove confluisce nel fiume Zousfana. Insieme formano il Saoura che termina la sua corsa nel deserto algerino.

Questa lunga striscia di acqua da tempo è al centro di una delle tante dispute tra Algeria e Marocco, paesi divisi da decenni sulla questione del Sahara Occidentale e che, dall’agosto del 2021, hanno interrotto formalmente le relazioni diplomatiche.

Le accuse algerine

Algeri non perde occasione per puntare il dito contro la diga marocchina di Kaddoussa. Capacità di 220 milioni di metri cubi, da quando è entrata in funzione nel 2021 la diga sarebbe la causa della drastica riduzione dello scorrimento di acqua verso l’Algeria e del prosciugamento del bacino della diga algerina di Djorf Torba (capacità di 365 milioni di metri cubi), costruita alla fine degli anni Sessanta nei pressi della città di Béchar.

Ciò avrebbe compromesso l’approvvigionamento di acqua potabile per i centri abitati situati nell’area della diga (oltre Béchar anche Kenadsa) e innescato un disastro ambientale nell’ecosistema creatosi dentro e attorno il bacino idrico di Djorf Torba, con la moria di pesci e la migrazione forzata di uccelli.

Le ultime frecciate Algeri le ha lanciate lo scorso ottobre a Lubiana, in Slovenia, in occasione della decima riunione delle Parti della Convenzione sull’Acqua. In quel summit Taha Derbal, ministro dell’Irrigazione algerino, è tornato a denunciare i danni subiti dalle regioni occidentali e sud-occidentali dell’Algeria a causa delle pratiche scorrette del Marocco nella gestione delle risorse idriche condivise tra i due paesi...

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