La "vergogna" dell'Italia (e non solo)

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“È un punto di non ritorno”, così il ministro Kyenge. La strage di Lampedusa, l’ennesima, la più devastante è l’emblema delle sofferenze causate dal divario tra ricchi e poveri. Non solo: è l’esito di un atteggiamento, di una politica (certamente non solo italiana) che tratta i migranti come animali, come merci. Stücke (pezzi): così i nazisti chiamavano gli ebrei. Dovevamo essere “cattivi” con gli immigrati? Maroni sarà contento. Non è colpa sua certo, ma della “fatalità”… In realtà tutti siamo colpevoli. Su piani diversi però: chi instilla il disprezzo che finisce in odio è più responsabile di chi giorno dopo giorno lavora per l’accoglienza. Per l’umanità. Unimondo cerca di essere da questa parte. Per gli ultimi. In attesa di risposte concrete che devono riguardare per forza l’Italia, l’Europa, il Mediterraneo e il mondo intero.

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