La tempesta perfetta: conversazione con Fabrizio Cracolici

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La tempesta perfetta: conversazione con Fabrizio Cracolici. Intervista di Laura Tussi e Adriano Arlenghi.

 Molti intellettuali e attivisti parlano della possibilità di una "tempesta perfetta": l'ingiustizia, il cambiamento climatico, le guerre, la violenza, l'apocalisse nucleare. Questi fenomeni negativi, o meglio queste minacce gravissime che incombono sull'umanità, stanno portando tutti verso una strada che molti considerano di non ritorno e questo pone una domanda, in quanto sussiste un pessimismo diffuso e dilagante. Vediamo molta gente, soprattutto giovani, che non hanno più fiducia nel futuro e cercano proprio di estrarre dalla vita quel poco di felicità possibile; estraggono speranza dal presente perdendo però completamente la dimensione del futuro con un senso di impotenza che è incredibile e questo genera nichilismo e solitudine e grande tristezza. Rispetto a queste istanze, Fabrizio, sei più pessimista o sei più ottimista? 

La realtà delle cose mi porterebbe ad essere pessimista. Ma, se ci poniamo in una condizione di pessimismo, nulla potrà cambiare quindi non si può fare altro che investire nell'ottimismo e investire nelle azioni concrete e pensare e parlare a quelle realtà che sono le più coinvolte perché, purtroppo, noi, la nostra generazione e alcune generazioni hanno sbagliato. Non siamo riusciti a raggiungere determinati obiettivi e determinati livelli di idealità scritti nella carta costituzionale, frutto di grandi sacrifici, di grandi morti, di stragi, lutti, guerre. Quindi dalle basi, dalle esperienze e dai sacrifici che ci hanno dato e donato le generazioni passate, voglio rivolgermi all'unico gruppo di persone che può realmente fare qualcosa: i giovani.

Sembra che i giovani siano sempre più, come si diceva appunto nella domanda, estraniati da questa realtà, ma al contrario sono molto attenti. E' necessario aiutare i giovani; bisogna stare loro vicino e tenerli per mano. Occorre partecipare umilmente con quel piccolo contributo che noi siamo in grado di dare per la possibilità di attivarsi con le loro capacità ed energie, i loro mezzi, la loro creatività e cambiare questo pianeta.

Come? Noi vediamo i Fridays For Future, vediamo Extinction Rebellion: sono giovani che hanno capito tutto. La realtà non va bene. Hanno capito che qualcosa nel pianeta è in corto circuito e ci sta portando alla distruzione e stanno protestando. Però spesso li vediamo protestare, ma senza la piena consapevolezza di quello che è la gravità e di quello che sta succedendo chiaramente. Quando il sistema, il potere a questi giovani permette la possibilità di parlare, questo è già indice che non li teme ancora al punto tale di doverli tacitare e bloccare, perché in questo momento i giovani protestano in modo generico e simbolico. Parlano dicendo: "Salviamo il pianeta, non abbiamo un piano B, smettiamo di inquinare".

Ragazzi dobbiamo cominciare a fare i nomi. Chi sono questi grandi inquinatori? E' necessario stimolare queste aziende e multinazionali e lobby di potere prima di tutto a smettere di inquinare in questa maniera. In seguito dobbiamo stimolare i nostri governi ad attuare politiche green, politiche di Ecologia e in questi momenti con i soldi che vengono stanziati dalla comunità europea non si sta pensando a investire in greene ad investire in risorse energetiche, si sta investendo ancora e sempre in armi e nucleare e questa è la contraddizione. Ragazzi ascoltatemi il mio è un mettermi a disposizione vostra. Occorre andare da lor signori, da questi personaggi che fino adesso ci hanno raccontato che va tutto bene così e non è vero e dobbiamo dare le nostre motivazioni; dovete dare le vostre motivazioni. Bisogna dire: "Signori il pianeta è uno e lo è anche per voi. Accumulate potere, accumulate ricchezze, ma quando il pianeta si esaurisce? e se dovesse sparire, sparirete anche voi. Cosa ve ne fate di quei soldi? cosa ve ne fate di quel potere?

Quindi facciamo una rivoluzione vera, sincera quella che è proprio rivolta a salvare questo pianeta. Cambiamo modalità. Cambiamo modo di ragionare. Rivolgiamoci alla terra con più rispetto perché la terra non è nostra, noi siamo figli di Madre Terra, quindi ricordiamoci che noi non abbiamo nessun diritto, nessun possesso sulla terra, noi facciamo parte della terra come ne fanno parte gli animali, i vegetali, le piante e ogni singolo elemento fa parte di Madre Terra. Non dobbiamo essere arroganti: dobbiamo essere al servizio del pianeta e trovare il cambiamento. Quindi giovani diamoci da fare.

Dai io sono ottimista...

Laura Tussi

Docente, giornalista e scrittrice, si occupa di pedagogia nonviolenta e interculturale. Ha conseguito cinque lauree specialistiche in formazione degli adulti e consulenza pedagogica nell'ambito delle scienze della formazione e dell'educazione. Coordinamento Italia Campagna Internazionale ICAN - Premio Nobel per la Pace 2017 per il disarmo nucleare universale, collabora con diverse riviste telematiche tra cui PressenzaPeacelinkIldialogoUnimondo, AgoraVox ed ha ricevuto il premio per l'impegno civile nel 70esimo Anniversario della Liberazione M.E.I. - Meeting Etichette Indipendenti, Associazione Arci Ponti di Memoria e Comune di Milano. Autrice dei libri: Sacro (EMI 2009), Memorie e Olocausto (Aracne 2009), Il dovere di ricordare (Aracne 2009), Il pensiero delle differenze(Aracne 2011), Educazione e pace (Mimesis 2012), Un racconto di vita partigiana - con Fabrizio Cracolici, presidente ANPI Nova Milanese (Mimesis 2012), Dare senso al tempo-Il Decalogo oggi. Un cammino di libertà (Paoline 2012), Il dialogo per la pace. Pedagogia della Resistenza contro ogni razzismo (Mimesis 2014), Giovanni Pesce. Per non dimenticare (Mimesis 2015) con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Moni Ovadia, Tiziana Pesce, Ketty Carraffa, Antifascismo e Nonviolenza (Mimesis 2017), con Alfonso Navarra, Adelmo Cervi, Alessandro Marescotti.  Collabora con diverse riviste di settore, tra cui: "Scuola e didattica" - Editrice La Scuola, "Mosaico di Pace", "GAIA" - Ecoistituto del Veneto Alex Langer, "Rivista Anarchica". Promotrice del progetto per non dimenticare delle Città di Nova Milanese e Bolzano www.lageredeportazione.org e del progetto Arci Ponti di memoria www.pontidimemoria.it. Qui il suo canale video.

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