La sindrome del computer arrugginito

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GianMarco Schiesaro
SEI Editrice, Torino, 2003 - pp. 200 -   10

La tecnologia ha sempre prodotto effetti contrastanti nei paesi più poveri: da un lato l'attesa euforica di nuove opportunità di crescita, dall'altro la delusione per il rapido "arrugginirsi" delle diverse soluzioni tecnologiche, dovuto alla mancanza di infrastrutture o di competenze.

Anche Internet, punta di diamante delle nuove tecnologie, si presenta ambivalente: se, per il Nord del mondo, rappresenta uno strumento formidabile di partecipazione e di democrazia, per i tanti esclusi dalla società dell'informazione, i cosiddetti infopoveri, si profila una nuova torma di colonialismo.

È possibile colmare il "fossato digitale" (il digital divide) che separa i paesi ricchi dai paesi poveri? Come superare la contrapposizione tra le aziende informatiche, che si rivolgono alle nuove tecnologie per produrre magicamente grandi miglioramenti sociali, e il popolo di Seattle, per il quale il Sud del mondo ha bisogno piuttosto di medicine, di acqua, di scuole?

Per uscire da questo dilemma è necessario comprendere a fondo qual è il ruolo più appropriato delle nuove tecnologie nei processi di sviluppo umano e, soprattutto, qual'è l'impatto prodotto su contesti sociali così diversi da quelli occidentali.

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