La promozione dell'uguaglianza di genere

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Riparte il progetto Etiopia

Il progetto contro le mutilazioni dei genitali in Etiopia entra ufficialmente nella seconda fase. Dopo avere condotto la campagna di formazione e di informazione nella capitale, Addis Abeba, e nelle regioni nordoccidentali del Tigrai e del Uollò, il progetto si estende ora in un area meridionale del paese, la Southern Ethiopia People's Region. Il progetto è stato inizialmente avviato dall'Aidos e dal Comitato nazionale etiope contro le pratiche tradizionali dannose per la salute di donne e bambini (Nctpe) nel marzo del 1994. In questa seconda fase, che ha un periodo operativo di 24 mesi, è prevista l'inclusione nei moduli formativi sulla salute riproduttiva della donna informazioni riguardanti il matrimonio precoce e l'Aids, due problemi ugualmente importanti che vanno affrontati nell'ambito di una complessa strategia di sensibilizzazione. A livello nazionale verrà rafforzata la campagna di informazione di massa, mentre per la regione meridionale è previsto l'adattamento e la traduzione del materiale audiovisivo e dei moduli formativi nelle cinque principali lingue locali. Sono previsti, nuovi spot radio e l'impostazione di una strategia di comunicazione a lungo termine.

European Advocacy Campaign

Si è finalmente concretizzata la European Advocacy Campaign, iniziativa promossa dal Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (Unfpa) volta a coordinare il lavoro delle organizzazioni non governative europee impegnate nella cooperazione internazionale sui temi riguardanti la salute riproduttiva e la tutela dei diritti delle donne. L'Aidos, insieme ad altre 16 organizzazioni, è parte attiva dell'European Network. La campagna si propone di sensibilizzare l'opinione pubblica europea e i rispettivi governi sui temi riguardanti le donne nei paesi del Sud del mondo e sulla necessità di indirizzare la cooperazione internazionale verso una politica che promuova l'uguaglianza di genere. Tra le iniziative in programma sono previsti anche un film per i circuiti televisivi e testimonianze di donne famose a favore delle donne del Sud del mondo.

Affrontare le mutilazioni genitali in Italia

Un progetto contro la pratica delle mutilazioni genitali in Italia. È questa la proposta che l'Aidos ha recentemente fatto all'Unione Europea per affrontare lo scottante tema delle mutilazioni praticate nel nostro paese. Il progetto dell'Aidos si prefigge di: 1) identificare le aree geografiche dove sono concentrate le bambine a rischio; 2) far conoscere agli immigrati le conseguenze fisiche e psicologiche dovute alle mutilazioni dei genitali e la legislazione nazionale e internazionale che vieta questa pratica; 3) fare in modo che questo tema venga seriamente affrontato dal governo italiano; 4) informare gli operatori sanitari italiani e gli assistenti sociali che lavorano con gli immigrati sulle conseguenze delle mutilazioni dei genitali e fornire loro strumenti concreti per scoraggiare tale pratica tra le donne immigrate; 5) formalizzare e sostenere l'attuale rete di organizzazioni europee che lavorano per sradicare questa pratica nelle varie comunità di immigrati. Il progetto si attuerà in collaborazione con il ministero degli Affari Sociali e il ministero per le Pari Opportunità, incaricati di affrontare questo tema in Italia. Una parte del lavoro si svolgerà anche con la collaborazione dei ministeri della Sanità e degli Interni.

Centri di documentazione nell'area del Mediterraneo

Saranno in Italia dal 13 al 31 ottobre per seguire un corso di formazione sulla creazione e la gestione dei centri di documentazione otto donne provenienti da Egitto, Libano, Palestina e Giordania. Le rappresentanti di ciascun paese, una documentalista e una responsabile dell'informazione, seguiranno un corso di specializzazione organizzato dall'Aidos presso il centro formazione della cooperativa La Tarantola a Cagliari. Il corso prevede teoria e pratica della gestione materiale delle risorse di un centro di documentazione e apprendimento di un sistema informatico internazionale. Dal 3 al 7 novembre le donne seguiranno dei brevi corsi di approfondimento a Roma sull'utilizzo dell'informazione raccolta, la comunicazione con l'esterno, il lavoro di lobby e la raccolta fondi. Prima della loro partenza, prevista per il 16 novembre, le rappresentanti dei quattro paesi avranno modo di visitare i principali centri di documentazione delle donne in Italia.

Il nuovo programma della piattaforma italiana di WIDE

Il comitato direttivo di Wide ha nominato, lo scorso 5 maggio, Daniela Colombo rappresentante della piattaforma italiana. Wide - Women in Development Europe - è un network di associazioni, Ong e socie individuali impegnato in un lavoro di informazione e lobbying per influenzare le politiche europee e internazionali sulle tematiche riguardanti "genere e sviluppo" e promuovere l'empowerment delle donne di tutto il mondo. La struttura di Wide si basa su una rete di piattaforme nazionali in 12 paesi europei con un ufficio di coordinamento a Bruxelles. La piattaforma italiana, costituita da una ventina di associazioni, sta elaborando un progetto di informazione per lanciare una campagna a livello europeo che si concentrerà sulla condizione delle donne nel Sud del mondo. L'Italia ha inoltre nominato due rappresentanti, Antonella Picchio e Anna Schiavoni per lavorare con Wide a livello europeo su lobby e commercio alternativo. In Italia sono stati costituiti dei gruppi di lavoro sulle seguenti tematiche: l'inserimento della politica di genere nella nuova legge sulla cooperazione allo sviluppo italiana; il partenariato euro-mediterraneo in preparazione del 2° Forum civile Euromed; il mercato karité-cacao per approfondire il dibattito emerso in sede Ue sulla produzione della cioccolata, un dibattito che minaccia il lavoro di migliaia di donne nei paesi in via di sviluppo. Le coordinatrici dei gruppi di lavoro sono Daniela Colombo per la legge sulla cooperazione e Maria Grazia Panunzi per l'iniziativa Mediterraneo.

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